È la somma più alta mai concessa in favore di un museo fiorentino. Il direttore Eike Schmidt: “Presto vedremo di nuovo i cantanti più celebri esibirsi nella conca circondata dal verde mediceo, davanti al grandioso sfondo di Palazzo Pitti”
Eike Schmidt e Veronika Atkins
Quattro milioni e mezzo di euro (circa 4,8 milioni di dollari), il più grande versamento da un privato mai effettuato in favore di un museo fiorentino: a beneficiarne sono le Gallerie degli Uffizi. Questo immenso atto di sponsorizzazione è stato compiuto dalla mecenate statunitense Veronika Atkins.
L’ingente somma verrà impiegata per restaurare integralmente l’Anfiteatro del Giardino di Boboli, nell’ambito dell’ampio programma di rilancio del verde mediceo ‘Boboli 2030’.
Le operazioni prenderanno il via nei prossimi mesi, e dureranno tra i due e i tre anni. Doppio obiettivo, quello della tutela, ovvero di riportare alle migliori condizioni le tante e varie componenti architettoniche, scultoree e vegetali di questo suggestivo ma delicatissimo spazio; e quello della valorizzazione, ovvero di garantire allo stesso tempo, il recupero della sua originaria vocazione ad accogliere spettacoli, e in particolare la musica lirica.
Veduta dell’anfiteatro di Boboli, Della Bella Stefano, disegno, penna e bistro su carta bianca, Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe deqli Uffizi
Anfiteatro Boboli
Veronica Atkins è tra i più noti sponsor e mecenati al mondo nel campo della musica, ma non solo, dato che negli ultimi anni la sua attività di sostegno verso le Gallerie degli Uffizi è andata in crescendo. Attraverso i Friends of the Uffizi Galleries, e lavorando con il loro direttore esecutivo, Lisa Marie Conte Brown, Atkins ha finanziato il restauro del Terrazzo delle carte geografiche agli Uffizi, della serie degli arazzi Valois del museo fiorentino, e della Sala di Bona a Palazzo Pitti. Nell’ottobre scorso, ha regalato uno dei migliori pianoforti al mondo per i concerti nella Sala Bianca dell’ex reggia medicea.
Anfiteatro Boboli
“Il progetto dell’Anfiteatro di Boboli unisce i miei tre amori più grandi: la natura, l’arte e la musica, ha detto la filantropa Veronica Atkins:. Non vedo l’ora di assistere alla prima dell’opera lirica che in questo luogo magico e unico al mondo risuonerà alla fine dei restauri”.