In sinergia con l’omonima antologica ospitata a Palazzo Reale a Milano, il percorso ligure della mostra diffuso nella tre sedi del Museo della Ceramica di Savona, del Centro Esposizioni del MuDA di Albisola e a Casa Museo Jorn costituisce la più ampia retrospettiva mai realizzata sull’opera ceramica dell’artista con oltre 100 opere in mostra
In occasione dei cento anni dalla nascita di Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003), ironico, patafisico, dissacrante, immaginifico protagonista dell’arte europea del Novecento fino al 9 febbraio 2025, il Museo della Ceramica di Savona e il MuDA – Museo Diffuso Albisola (nelle sedi di Casa Museo Jorn e del Centro Esposizioni) ospitano “BAJ. Baj chez Baj”.
La mostra, a cura di Luca Bochicchio e dei curatori dei musei liguri, è la più ampia retrospettiva mai realizzata sull’opera ceramica di Enrico Baj.
Il percorso presenta circa cento opere, alcune delle quali mai esposte prima, provenienti dall’Archivio Enrico Baj di Vergiate, dalle collezioni dei musei di Savona e Albisola e da una ristretta selezione di collezionisti privati, tra cui la Fondazione Marconi di Milano
Enrico Baj, Zuppiera, 1955, terracotta dipinta e invetriata, diametro cm 23. Collezione privata. Courtesy Archivio Baj, Vergiate
Enrico Baj, Testa-montagna, 1958, terracotta dipinta con ingobbi e ossidi, cm 28x51x12. Museo della Ceramica di Savona, proprietà Comune di Savona
L’allestimento è sincronico, basato sulla relazione tra lavori realizzati in diverse epoche e con tecniche differenti: terrecotte, maioliche e terraglie smaltate dialogano infatti con litografie, acqueforti, oli, acrilici, collage polimaterici e sculture in meccano.
L’esposizione è strutturata per capsule tematiche e temporali: otto sezioni indagano specifici soggetti e serie, affrontati da Baj con la ceramica – e non solo – in circa cinquant’anni di carriera: al museo di Savona, Incontro Internazionale della Ceramica 1954; Storie di Ubu;
Ultracorpi; Teste-montagna; Arte nucleare; Combinatoire, folle e maschere; De Rerum Natura; a Casa Museo Jorn, Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista e il Giardino delle Delizie al Centro Esposizioni.
Enrico Baj, Piatto, 1955, maiolica dipinta in policromia, cm 25×40. Collezione privata (foto Lanfranchi)
Perché Baj, la ceramica, Savona e Albisola?
Nell’estate del 1954, esattamente settanta anni fa, Enrico Baj iniziava a sperimentare con l’argilla proprio ad Albisola, in occasione dello storico Incontro Internazionale della Ceramica, organizzato da Asger Jorn nell’ambito del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, da lui fondato insieme Baj. Artisti internazionali come Karel Appel, Corneille (Guillaume), Sergio Dangelo, Roberto Sebastian Matta, oltre agli stessi Baj e Jorn, si riunirono in riviera per lavorare liberamente la ceramica, sotto la guida tecnica del poeta e ceramista Tullio d’Albisola che li ospitò tutti nella fabbrica di famiglia, la Mazzotti Giuseppe Albisola. «Siamo accorsi qui – scrive Édouard Jaguer, poeta e critico d’arte che partecipò all’evento – per modellare l’argilla in forme di uomini, piante e stelle e per creare dei mostri amici».