La mostra al Centro Culturale Altinate San Gaetano, espone oltre un centinaio di opere che documentano l’intera produzione grafica dell’artista

Silvana Weiller, da Il libro di Ester 1954-55, tempera su carta, 90 x 131 cm
Padova rende omaggio a Silvana Weiller Romanin Jacur (1922–2022), riservandole un’ampia retrospettiva al Centro Culturale Altinate San Gaetano, visitabile fino al 2 marzo 2025. La mostra – ricca di oltre un centinaio di opere – è curata da Nicola Galvan e Elisabetta Vanzelli, autori anche del catalogo che, accanto alle opere esposte documenta l’intera produzione grafica dell’artista. Concepita per gli spazi espositivi del Centro Culturale Altinate San Gaetano, la rassegna presenta un centinaio di opere distribuite lungo due scenari diversi ma complementari, che portano testimonianza delle due principali tematiche approfondite da Weiller a partire dal secondo dopoguerra in avanti.

Silvana Weiller: Origine

Silvana Weiller Trasparenze materiche
Nello spazio dell’Agorà trova espressione il tema intimo e privato della cultura ebraica, che l’autrice rielabora attraverso formule narrative di grande originalità, caratterizzate da enormi rotoli di carta – alcuni lunghi fino a quattro metri – animati da episodi e personaggi di derivazione biblica. Si tratta di lavori inediti, dal tono fiabesco e ironico, mai precedentemente esposti, se si considera il carattere familiare e domestico per il quale furono concepiti.
Contestualmente, i ballatoi intorno all’Agorà danno voce a scenari di derivazione ambientale, con soggetti riconducibili a elementi naturali e urbani, tra cui – in primis – le innumerevoli vedute di Prato della Valle, abitato da alberi e palazzi che virano dal dettaglio naturalistico alla sintesi astratta. Nella sua eterogeneità, la mostra porta diretta testimonianza, da un lato, dei luoghi più cari alle vicende personali dell’artista, e dall’altro, di quanto essa stessa fu in grado di sperimentare nel corso di tutto il secondo Novecento, complici una sintonia con i linguaggi delle Avanguardie e una profondità intellettuale che le permisero di spaziare tra formule ora più liriche, ora più astratto-geometriche o gestuali.

Silvana Weiller: Alberi di luce 1977-78, olio su tela, 80×80 cm
Silvana Weiller, veneziana di nascita e milanese di formazione, è stata una fine artista e, insieme, una colta intellettuale. Fu l’indiscussa protagonista della vita culturale di Padova, città che divenne la sua dopo il matrimonio con Leo Romanin Jacur, autorevole esponente della locale Comunità Ebraica, da lei conosciuto in Svizzera dove entrambi erano rifugiati a seguito delle leggi razziali.
Cultura e cosmopolitismo appartengono a Silvana Weiller sin dall’infanzia quando, a Venezia, giovanissima frequenta la pittrice inglese Alis Levi nella cui casa incontra musicisti, letterati, pittori, da Maurice Ravel a Igor Stravinskij, Guido Cadorin, Filippo de Pisis, Eleonora Duse, Gabriele D’Annunzio…. Silvana continuerà a riconoscere la pittrice inglese come l’unica persona cui deve gratitudine per qualche insegnamento, poiché le insegnò a “guardare”, e come guardare sia importante per poter “vedere”.
Scheda tecnica mostra:
Titolo: Silvana Weiller. Paesaggi e leggende
Dove: Centro Culturale Altinate San Gaetano, Padova, via Altinate 71
Quando: fino al 2 marzo 2025
Orario: da martedì a domenica con orario continuato 10 – 19
Biglietti: Ingresso libero
Info: tel. 049 8204857 email centroculturalealtinate@comune.padova.it