Nelle splendide cornici di Palazzo Te e Palazzo Reale due mostre dedicate a Pablo Picasso, curate da Annie Cohen-Solal, che sottolineano la sua condizione di straniero a Parigi
Pablo Picasso, (1881-1973) Femme assise au chapeau – Parigi, 1939 © Succession Picasso by SIAE 2024
Sembra che su Picasso sia stato già detto tutto. Nessun’altra opera ha suscitato tanta passione, dibattito e controversia. Eppure chi sa che, per quasi cinquant’anni, Picasso fu marchiato come straniero, anarchico e artista d’avanguardia? Celebrato in tutto il mondo occidentale, fino al 1947, la sua opera comprendeva solo due dipinti nelle collezioni francesi, in seguito al rifiuto dell’Accademia di Belle Arti. Ma l’acume politico dell’artista gli permise di muoversi con disinvoltura, senza rivelare la precarietà della sua condizione, in un paese dalle istituzioni davvero obsolete.
Nel 1901 “Ruiz Picasso Pablo, noto come Picasso Pablo”, che aveva scelto la capitale francese per trascorrere la sua vita, si trovò schedato con il numero 74.664 della polizia. Ciononostante, l’artista continuò a produrre le sue opere, cavalcando le onde della xenofobia del paese. Il 3 aprile 1940 chiede la naturalizzazione, ma gli viene rifiutata. Nel 1955 Picasso sceglie il Sud rispetto al Nord, gli artigiani rispetto agli Accademici delle Belle Arti, la provincia rispetto alla capitale. Si fa veicolo della modernizzazione della Francia e si ancora allo spazio mediterraneo al quale ha sempre appartenuto.
Palazzo Te Mantova- Camera di Amore Psiche
La mostra a Mantova inaugura il 5 settembre con la mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza. L’esposizione, articolata in quattro sezioni allestite nelle sale monumentali di Palazzo Te in dialogo con gli affreschi di Giulio Romano, presenta circa 50 opere del Maestro simbolo del Novecento, tra disegni, documenti, sculture e dipinti, alcuni eccezionalmente esposti in Italia per la prima volta.
Picasso viene inizialmente accolto da un piccolo gruppo di poeti marginali. È nella poesia e nel mondo dei poeti che trova i mezzi per superare gli ostacoli legati alla sua condizione di straniero. L’artista naviga magistralmente tra le molteplici tensioni della società francese utilizzando la metamorfosi come strategia.
Pablo Picasso (1881 – 1973), La Lecture de la lettre – Parigi, 1921 © Succession Picasso by SIAE 2023
Dal 20 settembre sarà aperta la mostra a Milano Picasso lo straniero.
In esposizione più di 80 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, provenienti dal MNPP e dal Musée National de l’Histoire de l’Immigration di Parigi: un progetto che apre a più riflessioni sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro. Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904. Nonostante la Francia diventi la sua casa e la sua fama cresca oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato.
Schede Mostre
Titolo: Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza
Dove: Presso Palazzo Te, viale Te, 13 – Mantova
Quando: dal 5 settembre al 6 gennaio 2025
Orari: lun. 13-19.30, mar-dom 9-19.30
Info: tel. +39 0376/323266, 800.714049 – www.centropalazzote.it
Titolo: Picasso. Lo straniero
Dove: Palazzo Reale, Piazza Duomo, 12 – Milano
Quando: dal 20 settembre al 2 febbraio 2025
Orari: Mart.-dom. 10-19.30, Giov. 10-22.30. Lun. chiuso. Ingresso Open euro 17, Intero euro 15, Rid. euro 13
Info: tel. +39 02/8929921, c.mostre@comune.milano.it – www.palazzorealemilano.it