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L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna

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Bologna, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025

L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna

Dal 5 marzo al 13 ottobre 2025, il Museo Civico Archeologico di Bologna ospiterà una vetrina tematica dedicata alle medaglie che celebrano il talento e il coraggio delle donne, nell’ambito della rassegna “Il Medagliere si rivela”. Attraverso ventitré esemplari, l’esposizione ripercorre la storia di donne straordinarie che, dal Rinascimento all’Ottocento, hanno lasciato un segno indelebile nei campi dell’arte, della letteratura, della politica e della scienza. Tra le protagoniste, si distinguono figure come Lavinia Fontana, la prima artista donna riconosciuta come professionista, Elena Lucrezia Corner Piscopia, la prima laureata al mondo, e Faustina Bordoni, celebre cantante veneziana

Il Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna – all’interno della rassegna espositiva Il Medagliere si rivela, volta a far conoscere al grande pubblico la ricchissima raccolta numismatica di proprietà del Museo – presenta per il suo sesto appuntamento una vetrina tematica dal titolo L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna, a cura di Paola Giovetti e Laura Marchesini.. L’esposizione è liberamente fruibile nell’atrio del museo dal 5 marzo al 13 ottobre 2025.



Attraverso una selezione di ventitré medaglie della collezione numismatica è possibile ripercorrere la storia di figure femminili, che dal Rinascimento all’Ottocento, si sono distinte nell’arte, nella musica, nella letteratura e in vari ambiti della cultura, della finanza e della politica. La narrazione si avvale del particolare codice figurativo della medaglistica che mostra al dritto il ritratto del personaggio femminile ad imperitura memoria, e al rovescio un’immagine emblematica, riferita alle virtù e all’eccezionalità della sua vita. In occasione della Giornata internazionale della donna, domenica 9 marzo 2025 alle ore 11.00 Laura Marchesini, co-curatrice della mostra, incontra il pubblico. La partecipazione è gratuita, fino a esaurimento posti posti disponibili.

Mostra “L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna” - Bologna, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025 - Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna

Medaglia di Felice Antonio Casoni (Ancona, 1559 – Roma, 1634) per Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1612) (diritto) 1611, bronzo Bologna, Museo Civico Archeologico, inv. 9048

Alla pittrice bolognese Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1614), una delle più celebri artiste del Rinascimento e considerata nella storia dell’arte occidentale la prima donna ad operare come artista professionista, è dedicata la medaglia realizzata nel 1611 dall’architetto e medaglista Felice Antonio Casoni (Ancona, 1559 – Roma, 1634). Educata alla bottega del padre Prospero, sposò nel 1577 il pittore Giovanni Antonio Zappi, con il quale ebbe undici figli. Questo non le impedì di affermarsi nella pittura, specializzandosi in uno dei pochi ambiti concessi alle donne, il ritratto. Richiestissima dalla nobiltà bolognese, fu la prima donna ad ottenere la commissione per una pala d’altare (Imola); diede un’impronta personale e femminile ai precetti della Controriforma in campo artistico e riuscì a tessere una rete di relazioni che la portarono a trasferirsi a Roma.

Mostra “L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna” - Bologna, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025 - Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna

Medaglia di Felice Antonio Casoni (Ancona, 1559 – Roma, 1634) per Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1612) (rovescio) 1611, bronzo Bologna, Museo Civico Archeologico, inv. 9048

Il marito amministrava per lei la bottega, facendole da manager, e si era specializzato nel dipingere i merletti delle sue tele. Grande fu il fascino esercitato sui contemporanei dalla sua vita da pittora, mito che lei per prima abilmente coltivò, nel segno delle artiste donne che a Bologna l’avevano preceduta (Santa Caterina de’ Vigri e Properzia de’ Rossi) e attraverso alcuni autoritratti ai quali affidò la sua immagine pubblica. La medaglia, che la ritrae al dritto come ieratica e virtuosa matrona castamente abbigliata, mostra al rovescio l’allegoria della pittura: una donna seduta davanti ad una tela su cavalletto in preda al furore dell’ispirazione che le anima i capelli che volano nell’aria. A terra gli strumenti del mestiere. La legenda PER TE STATO GIOIOSO MI MANTENE (Petrarca) allude al fatto che “rende degni di fama la gioia che si prova nel lavorare alla propria arte”.

Mostra “L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna” - Bologna, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025 - Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna

Medaglia di Giovanni Francesco Neidinger (attivo a Venezia fra il 1685 e il 1714 ca.) per Elena Lucrezia Corner Piscopia (Venezia, 1646 – Padova, 1684) (diritto) 1685, bronzo Bologna, Museo Civico Archeologico, inv. 11176

Tra le effigi femminili esposte in mostra si incontra anche quella di una donna italiana celebre e ammirata per un altro primato: Elena Lucrezia Corner Piscopia (Venezia, 1646 – Padova, 1684), la prima donna laureata al mondo. Nel 1678 ottenne dall’Università di Padova il titolo di magistra et doctrix in philosophia dopo il diniego, in quanto donna, a laurearla in Teologia, ambito nel quale eccelleva. L’agognato titolo era frutto di un acume eccezionale e di un’educazione accuratissima voluta dal padre, colto esponente di una nobile famiglia veneziana, che le fece studiare matematica, filosofia, teologia, astronomia, geografia, musica, lingue classiche e moderne. Elena fu esaminatrice per una laurea in filosofia, autrice di diversi testi letterari e fece parte di varie Accademie in tutta Europa. Rifiutò sempre il matrimonio, consacrando la sua vita agli studi, divenendo oblata benedettina e continuando a vivere liberamente nella sua casa. 

Mostra “L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna” - Bologna, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025 - Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna

Medaglia di Giovanni Francesco Neidinger (attivo a Venezia fra il 1685 e il 1714 ca.) per Elena Lucrezia Corner Piscopia (Venezia, 1646 – Padova, 1684) (rovescio) 1685, bronzo Bologna, Museo Civico Archeologico, inv. 11176

A un anno dalla sua scomparsa, nel 1685, il Collegio dei Filosofi e dei Medici decretò l’emissione di una medaglia a ricordo, realizzata in bronzo da Giovanni Francesco Neidinger (attivo a Venezia fra il 1685 e il 1714 ca.). Al dritto Elena Lucrezia è ritratta con il manto di ermellino, a indicare la dignità dottorale, e la corona d’alloro, simbolo del trionfo. Al rovescio l’emblema raffigura un’ostrica aperta che riceve gocce di rugiada, che poi si trasformano in perle, accompagnata dalla legenda NON SINE FŒNORE (non senza frutti). Alcuni studiosi interpretano la scena come simbolo di una vita casta ma generatrice di nuove essenze spirituali.



Mostra “L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna” - Bologna, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025 - Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna

Medaglia di Giuseppe Broccetti (Firenze, 1684 – ivi, 1733) per Faustina Bordoni (Venezia, 1700 – ivi, 1781) (diritto) 1723, bronzo Bologna, Museo Civico Archeologico, inv. 8812

Da segnalare infine la medaglia di Giuseppe Broccetti (Firenze, 1684 – ivi, 1733) per la cantante veneziana Faustina Bordoni (Venezia, 1700 – ivi, 1781), ritratta di profilo con acconciatura all’antica e abito riccamente decorato da gioielli. La medaglia, realizzata a Firenze durante il suo soggiorno, è il simbolo della fama e del riconoscimento pubblico del suo talento. La voce androgina le permetteva di attraversare i confini di genere, portandola a interpretare ruoli maschili, il che la rendeva davvero unica nel panorama musicale del suo tempo e per questo celebrata anche da pittori e disegnatori. Sul rovescio sono raffigurati Ulisse e i suoi compagni, sulla prua di una nave; davanti a loro una sirena che emerge dal mare.

Mostra “L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna” - Bologna, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025 - Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna

Medaglia di Giuseppe Broccetti (Firenze, 1684 – ivi, 1733) per Faustina Bordoni (Venezia, 1700 – ivi, 1781) (rovescio) 1723, bronzo Bologna, Museo Civico Archeologico, inv. 8812

La dedica di una medaglia ad una cantante suscitò clamore e controversie: se da un lato era ambìta da ammiratori e collezionisti, anche all’estero, dall’altra attirò le critiche feroci dei detrattori delle cantanti, molto spesso paragonate alle meretrici. Si racconta che il marchese G. P. Pepoli di Bologna, per mostrare lo sdegno verso questo omaggio alla Bordoni, fece riprodurre il disegno della medaglia, accompagnato da versi satirici, sopra ad una decina di pitali in ceramica. La storia raccontata da questa medaglia testimonia le tante difficoltà che le donne affrontarono per affermarsi negli ambiti professionali.

SCHEDA
Titolo: L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna
Dove: Museo Civico Archeologico Via dell’Archiginnasio 2 – 40124 Bologna
Quando: dal 5 marzo al 13 ottobre 2025
Orari: Inverno: lun, merc, giov e ven. 9-18, sab. e dom. 10-19, Chiuso martedì non festivi – estivo: lun, merc, giov e ven. 10-19, sab., dom. e festivi 10-19 Chiuso martedì non festivi
Ingresso: libero
Info: Tel. +39 051 2757211 – www.museibologna.it/archeologico -
mca@comune.bologna.it 


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