Il CMC, Centro Culturale di Milano, presenta una grande retrospettiva con un corpus di oltre quaranta opere, che tracciano l’intenso percorso di una figura di spicco della pittura italiana della prima metà del ‘900

Esodo Pratelli Estate 1930, olio su tela, cm160x140
Una grande restrospettiva dedicata all’artista e intitolata Esodo Pratelli. Dal futurismo al “Novecento” e oltre, curata da Elena Pontiggia, è esposta dal 17 aprile al 13 maggio presso il CMC Centro Culturale di Milano, con un corpus di oltre quaranta opere, che tracciano l’intenso percorso di una figura di spicco della pittura italiana della prima metà del ‘900.
La mostra ripercorre con andamento cronologico le fasi artistiche che hanno caratterizzato il lavoro di Esodo Pratelli da un’iniziale espressione legata al realismo e più marcatamente al simbolismo, con la realizzazione di opere pittoriche e di ceramiche, per poi evolvere nel primo decennio del ‘900 all’adesione al movimento futurista e approdare negli anni Venti al Novecento Italiano.
Una vita molto intensa, intrisa di una fervida cultura legata al contesto familiare, coltivata grazie a viaggi, permanenze a Parigi, a Roma, oltre a incontri e contatti con importanti esponenti dell’epoca fra cui Boccioni, Carrà, Severini, Marinetti, Gris, Delaunay, Sironi.
Pratelli partecipa attivamente alle iniziative del suo tempo, dal punto di vista artistico e politico. Decenni molto densi in cui l’artista si è dedicato anche alla creazione di bozzetti per scenografie e costumi di opere liriche, durante i quali non sono mancati momenti di allontanamento dalla pittura, tra il 1935 e il 1950, anni che lo vedono protagonista a Roma in ambito cinematografico, nelle vesti di sceneggiatore e regista.

Esodo Pratelli Estate 1930, olio su tela, cm160x140

Esodo Pratelli Bozzetto per l’Aviatore Dro atto II 1913, acquerello e tempera su cartone cm44,5×41,5
Un aspetto che contraddistingue la pittura di Pratelli si ritrova nella costante presenza della natura, seppur con declinazioni diverse a seconda della fase artistica nella quale è immerso. Anche nelle tele dove il paesaggio non è il soggetto protagonista, l’elemento naturale emerge in maniera preponderante, cattura l’attenzione e appare carico di significati. Talvolta si tratta di agenti atmosferici, che l’uomo non può controllare e che appaiono ancor più catalizzanti all’interno delle opere.
L’attenzione al segno e alla linearità, accanto alla raffinatezza e all’eleganza del tratto, i toni morbidi e leggeri sono ulteriori caratteri distintivi del lavoro dell’artista, conservati nel corso di tutta la sua carriera. Importanti i maestri cui si è ispirato e ha fatto riferimento nel tempo, da Klimt a Beardsley durante al giovinezza, da Carrà a Sironi in età più matura.

Esodo Pratelli Maternità, 1929-1930, olio su tela cm 118×78
Scheda
Titolo: Esodo Pratelli. Dal futurismo al “Novecento” e oltre
Dove: Presso CMC Centro Culturale di Milano, Largo Corsia dei Servi, 4 – Milano
Quando: dal 17 aprile al 13 maggio 2025
Orari: lun-ven 10 – 13 e 14:30 – 18; sab e dom 15 – 18. Chiuso domenica 20 aprile S. Pasqua. Apertura speciale lunedì 21 aprile Pasquetta 15 – 18. Ingresso libero
Info: Tel. 02/86455162, segreteria@cmc.milano.it – www.centroculturaledimilano.it