Un viaggio tra mondi, epoche e sensibilità che, attraverso il tema del confine, restituiscono una profonda riflessione sull’identità dell’uomo e sul senso del paesaggio nella pittura moderna. A Passariano di Codroipo (Ud), Villa Manin, fino al 12 aprile 2026

Vincent van Gogh, Autoritratto, 1887, olio su tela, cm 40,3 x 34, Hartford, Wadsworth Atheneum Museum of Art, dono di Philip L. Goodwin in memoria della madre, Josephine S. Goodwin © Allen Phillips/ Wadsworth Atheneum
Una mostra come non si è mai vista, in uno scrigno creato per l’occasione. “Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni”, a cura di Marco Goldin, si propone come l’evento di punta di “GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia, European Capital of Culture”, di cui interpreta il tema. Ad accoglierla gli spazi totalmente rinnovati dell’Esedra di Levante di Villa Manin, a Passariano di Codroipo (Udine). La mostra esplora, attraverso oltre 120 opere tra dipinti e lavori su carta provenienti da importanti musei europei e statunitensi e collezioni private, il concetto di confine come spazio fisico, interiore, simbolico e spirituale, in pittura tra Ottocento e Novecento.

Joseph Mallord William Turner, Spiaggia di Calais con la bassa marea: pescivendole men- tre raccolgono esche, esposto nel 1830, olio su tela, cm 68,8 x 103,8, Bury Art Museum © Bury Art Museum, Greater Manchester, UK

Claude Monet, Antibes vista da La Salis, 1888, olio su tela, cm 73,3 x 92,1, Toledo Museum of Art, acquistato con i fondi del Libbey Endowment, dono di Edward Drummond Libbey, inv. 1929.51 © Toledo Museum of Art, Toledo (Ohio)
Il percorso espositivo si apre con una sala introduttiva di forte impatto emotivo, con sette opere chiave. Protagonista iniziale è la grande tela Märkische Heide (anni ’70) di Anselm Kiefer, simbolo di un confine cosmico tra cielo e terra. Di fronte, una tela estrema e intima di Mark Rothko, che rappresenta il confine interiore. Al centro, l’Autoritratto di Vincent van Gogh suggella la riflessione sull’identità e sull’io. Seguono celebri paesaggi di Courbet, Monet e Nolde, dove il confine naturale prende forma tra mare, cielo e giardini. Infine, un’opera di Edward Hopper introduce il tema delle figure solitarie che si confrontano con lo spazio e l’altrove.

Claude Monet, Iris, 1914-1917, olio su tela, cm 200 x 150, Rich- mond, Virginia Museum of Fine Arts, Fondo Adolph D. e Wilkins C. Williams, inv. 71.8
Il percorso si articola in tre macroaree tematiche: il cielo, che diventa luogo del confine per eccellenza, da Friedrich, Turner e Constable fino a Boudin, Monet, Munch, Mondrian, Hodler, Hopper, Rothko e Nicolas de Staël. Una narrazione che attraversa Romanticismo, Impressionismo e astrazione per raccontare l’infinito visibile e invisibile. Figure che guardano: un’esplorazione post-romantica del volto e della figura che si protende verso il confine, tra osservazione e introspezione. Dalla Hudson River School americana (Church, Durand, Kensett) a Winslow Homer, Böcklin, Van Gogh, Gauguin, fino a Hopper, Diebenkorn e Andrew Wyeth.

Piet Mondrian, Filare di undici pioppi in rosso, giallo, blu e ver- de, 1908, olio su tela, cm 69 x 112, Zwolle, Museum de Fundatie, Collezione Stichting Hannema-de Stuers Fundatie, Zwolle e Heino/ Wijhe, Paesi Bassi
Confini più o meno lontani, la pittura come ricerca di altrove: da Gauguin, con i suoi viaggi dalla Martinica a Tahiti passando per la Bretagna, a Monet, Van Gogh, Cézanne e Bonnard nelle campagne di Normandia, Provenza e Sud della Francia. La mostra propone un viaggio tra mondi, epoche e sensibilità che, attraverso il tema del confine, ci restituiscono una profonda riflessione sull’identità dell’uomo e sul senso del paesaggio nella pittura moderna.
Scheda tecnica mostra:
Titolo: Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni
Dove: Villa Manin, Stradone Manin, 10, 33033 Passariano UD
Quando: dall’11 ottobre al 12 aprile 2026
Orario: da martedì a domenica: ore 9.30 – 18.00, chiuso il lunedì
Biglietti: Intero € 15, Ridotto € 11
Info: T. 0422 429999 email: biglietto@lineadombra.it sito: www.lineadombra.it