Stai leggendo:

Bianco al femminile

2 min

Torino, fino al 2 febbraio 2026

Bianco al femminile

L’esposizione a Palazzo Madama racconta la stretta connessione, materiale e simbolica, che lega il bianco, il colore naturale della seta e del lino, alla donna

234/T Corpetto Germania sud-occidentale, 1750-75 Tela di lino ricamata a trapunto e a ricamo libero Acquisizione non documentata

234/T Corpetto Germania sud-occidentale, 1750-75 Tela di lino ricamata a trapunto e a ricamo libero Acquisizione non documentata

In occasione del riallestimento della Sala Tessutimercoledì 26 febbraio 2025 Palazzo Madama presenta un’esposizione che racconta la stretta connessionemateriale e simbolica, che lega il bianco, il colore naturale della seta e del lino, alla donna.

Attraverso una selezione di cinquanta manufatti tessili custoditi nelle collezioni di Palazzo Madama, di cui sei restaurati in occasione di questa occasione quattordici esposti per la prima volta, la curatrice Paola Ruffino accompagna lungo una storia secolare che passa per ricami minuti, intricati merletti e arriva al più iconico degli indumenti femminili di colore bianco: l’abito da sposa.

209/OV Ventaglio Bruxelles, ultimo quarto XIX secolo Merletto ad ago di tipo point de Gaze, madreperla Dono Pietro Gariazzo, 1934

209/OV Ventaglio Bruxelles, ultimo quarto XIX secolo Merletto ad ago di tipo point de Gaze, madreperla Dono Pietro Gariazzo, 1934

Il ricamo in lino medievale, la lavorazione dei merletti ad ago o a fuselli, il ricamo in bianco su bianco sono arti con cui le mani femminili hanno creato capolavori. Questo legame sottile e indissolubile attraversa i secoli e vede le donne nel ruolo di autricicreatrici e custodi della tradizioneraffinate fruitrici e committenti di tessuti e accessori di moda.

Momento clou della moda del bianco è, in Francia e in Europa, il finire del XVIII secolo. Il fascino esercitato dalla statuaria greca e romana ispira un abbigliamento che guarda all’antico. Le giovani adottano semplici abiti en-chemise, trattenuti in vita da una fusciacca; il modello del cingulum delle donne romane sposate, portato alto sotto al seno, dà avvio ad una moda che durerà per trent’anni. I tessuti preferiti sono mussole di cotone, garze di seta, rasi leggeri, bianchi o a disegni minuti, come le porcellane dei servizi da tè.

1471/T Caracò Italia, 1750-60 Damasco di seta Acquisto 1897

1471/T Caracò Italia, 1750-60 Damasco di seta Acquisto 1897

1223/T Abito Francia, 1810 ca. Garza di seta operata, tulle e raso di seta Dono famiglia Rey, 1936

1223/T Abito Francia, 1810 ca. Garza di seta operata, tulle e raso di seta Dono famiglia Rey, 1936

Intorno a questo fulcro, illustrato da abiti, miniature, ventagli e accessori femminili, l’esposizione esplora il passato e il futuro. Al XIV e XV secolo riconducono i ricami dei monasteri femminili, in particolare di area tedesca e della regione del lago di Costanza, lavorati in lino su tela di lino naturale, dove il disegno, fatto di punti semplici ma ampiamente variati, è delineato soltanto da un contorno in seta colorata. Un tipo di lavoro che, per la povertà dei materiali e per la facilità di esecuzione, si diffuse poi in ambito domestico laico, per la decorazione di tovaglie e cuscini.

 

2396/T Bordo Fiandre o Danimarca, 1625-1650 Merletto in lino a fuselli, lavorato a nastrino non continuo Acquisizione non documentata

2396/T Bordo Fiandre o Danimarca, 1625-1650 Merletto in lino a fuselli, lavorato a nastrino non continuo Acquisizione non documentata

In Italia, sui teli domestici perdurarono a lungo motivi decorativi di origine medievale tipicamente mediterranei, quali uccelli, castelli, alberi della vita, delineati in bianco sui manufatti in tela ‘rensa’, una tela rada e sottile, di cui due rari esemplari sono in esposizione, forse siciliani o sardi.

Tra XVI e XVII secolo nacque in Europa la lavorazione del merletto, che vide protagonisti i lini bianchissimi e la straordinaria abilità delle merlettaie veneziane e fiamminghe. Una scelta di bordi e accessori in pizzo italiani e belgi illustra gli eccezionali risultati decorativi di quest’arte esclusivamente femminile, che nel Settecento superò gli stretti confini della casa o del convento e si organizzò in manifatture.

Nel XIX secolo, l’inizio della produzione meccanizzata causò la perdita di virtuosismo nell’arte manuale del merletto, virtuosismo che riemerse invece nel ricamo in filo bianco sulle sottili tele batista e sulle mussole dei fazzoletti femminili. Quattro splendidi esemplari illustrano l’alta raffinatezza raggiunta da questi accessori, decorati con un lavoro a ricamo che, a differenza di quello in sete policrome e oro dei grandi parati da arredo e liturgici e dell’abbigliamento, fin dal medioevo praticato anche dagli uomini, restò sempre un’attività soltanto al femminile, anche quando esercitata a livello professionale.

231/D Insegna del negozio di calzettaio Agostino Baglione Torino, 1795-1805 Olio su tela Dono Carlo Fassio, 1899

231/D Insegna del negozio di calzettaio Agostino Baglione Torino, 1795-1805 Olio su tela Dono Carlo Fassio, 1899

L’esposizione si conclude nel XX secolo con uno dei temi che più vedono uniti la donna e il colore bianco nella nostra tradizione, l’abito da sposa, con un abito del 1970, corto, accompagnato non dal velo ma da una avveniristica cagoule, una scelta non scontata che ribadisce la forza e la persistenza del rapporto tra l’immagine della donna e il candore del bianco.

La selezione di tessuti è accostata nell’allestimento a diverse opere di arte applicata, fra cui miniatureincisioniporcellanelegature provenienti dalle collezioni del museo. In occasione del nuovo allestimento delle collezioni tessili, Palazzo Madama propone un laboratorio di cucitura in forma meditativa a cura di Rita Hokai Piana nelle giornate di sabato 15 e 22 marzo e 5 e 12 aprile 2025, dalle ore 10 alle ore 13.

 

1871/T Colletto Italia (bordo: Genova), 1625-1650; montaggio XIX secolo Tela di lino; merletto ad ago a reticello; bordo: merletto a fuselli a fili continui. Acquisto Carlo Varelli, 1881

Scheda tecnica mostra

Titolo: Bianco femminile

Dove: Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, piazza Castello, Torino

Quando: Dal 26 febbraio 2025 al 2 febbraio 2026

Orario: Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00. Martedì chiuso           
Biglietto: Incluso nel biglietto di ingresso al museo:intero € 10,00 | ridotto € 8,00

Info:  palazzomadama@fondazionetorinomusei.it   – t. 011 4433501 – www.palazzomadamatorino.it

Potrebbe interessarti anche

Mostra Sex and Solitude
Arte contemporanea

Tracey Emin: Sex And Solitude

di Andrea Schillaci Palazzo Strozzi ospita la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata all’artista britannica I Followed You To the End, 2024 Celebre

Leggi Tutto »
Pantalone Mix di velluti a coste, 200 e 400 righe Cravatta Tessuto floc cato effetto velluto Foto: Sabina Broetto courtesy SC Studio Chiassai
Arte contemporanea

Velvet mi Amor

In occasione dei 50 anni del Museo del Tessuto di Prato, una mostra che celebra le innovazioni contemporanee di uno dei tessuti più amati al

Leggi Tutto »

Oppure registrati qui per usufruire della prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere ogni settimana le news del mercato dell’arte e del collezionismo, per essere informato su modifiche, cancellazioni o proroghe nelle date di mostre e appuntamenti, e per conoscere in anteprima le date dei vernissage.

©Realizzato da PS COMPANY srl

Sei interessato a conoscere gli eventi legati al mondo del collezionismo in Italia come mercatini, mostre-mercato, mostre d’arte e aste?
Abbonati per ottenere l’accesso a tutti i contenuti del sito.