Figura chiave del neoclassicismo milanese e nazionale, al “pittore delle Grazie” Palazzo Reale dedica uno sguardo completo e profondo attraverso un corpus di oltre 100 opere

Andrea Appiani, Joséphine Bonaparte de Beauharnais incorona il mirto sacro a Venere, 1796, olio su tela, 98 x 73,5 cm, Robilant+Voena
Milano rende finalmente omaggio ad Andrea Appiani (Milano, 1754–1817), figura centrale del Neoclassicismo italiano e protagonista assoluto della pittura a cavallo tra Illuminismo e Impero, con la mostra Appiani. Il Neoclassicismo a Milano, in programma a Palazzo Reale fino all’11 gennaio 2026. L’esposizione offre uno sguardo completo e profondo sulla produzione artistica e sull’identità intellettuale del ‘primo pittore’ del Regno d’Italia napoleonico, insignito di medaglie onorifiche come la Légion d’honneur, definito il “pittore delle Grazie”, figura chiave del neoclassicismo milanese e nazionale. La sua raffinata, armoniosa arte è stata al centro di commissioni religiose, aristocratiche e politiche. Celebre soprattutto nel periodo napoleonico, la sua produzione spazia dagli affreschi monumentali, ai ritratti, alle medaglie, con uno stile unico, riconosciuto per equilibrio, grazia e rigore formale.

Andrea Appiani, Apoteosi di Napoleone (cartone per l’affresco della Sala del Trono di Palazzo Reale), 1806-1808 circa, Mina di piombo, lumeggiature bianche su carta, 2740 x 4750 mm, Parigi, Musée du Louvre, Département des Arts graphiques
I curatori insieme al comitato scientifico hanno selezionato un corpus di oltre 100 opere, riunito grazie ai prestigiosi prestiti da alcune tra le più grandi collezioni internazionali e da numerose collezioni italiane.
Divenuto ‘primo pittore’ di Napoleone in Italia, Appiani ha raccontato con raffinatezza e potenza espressiva la parabola politica e culturale di un’intera epoca. Lo ha fatto immortalando Napoleone nei momenti salienti della sua ascesa – dalla prima Campagna d’Italia all’apoteosi imperiale – e realizzando ritratti intensi e sofisticati di figure chiave della vita culturale milanese, come Parini, i fratelli Verri, Monti, Foscolo, e della corte imperiale, tra cui Joséphine de Beauharnais, rappresentata con la stessa grazia e dignità riservata alle divinità classiche.

Andrea Appiani, Giunone assistita dalle Grazie (Toeletta di Giunone), 1810-1812 circa, olio su tela, 100 x 142 cm – Brescia , Pinacoteca Tosio Martinengo, Courtesy Fondazione Brescia Musei©Archivio Fotografico Musei Civici di Brescia-Fotostudio Rapuzzi
Innumerevoli i luoghi di Milano che portano la firma di Appiani e testimoniano il profondo legame tra artista e città, quasi a costituire un vero e proprio “itinerario appianesco”.
Nonostante la fama e l’omaggio resogli da Bertel Thorvaldsen nel 1826 con il Monumento nell’atrio della Pinacoteca di Brera, la figura di Appiani è rimasta lungamente relegata ai margini della memoria storico-artistica. La mostra intende dunque colmare una lacuna nella storia delle esposizioni – l’unica parziale monografica dedicata ad Appiani è quella milanese del 1969 – raccontando l’artista anche in quanto ‘creatore’ di oggetti d’arte nel senso più ampio del termine, come testimonia una vasta produzione di bozzetti e disegni per mobilio nobiliare, medaglie o decorazioni per sportelli di carrozze.

Andrea Appiani, Il generale Bonaparte della Vittoria che incide le sue imprese alla battaglia del ponte di Lodi, 1796, olio su tela, 96 x 76 cm, Edimburgo, Dalmeny House The Earl of Rosebery
Scheda
Titolo: Appiani. Il Neoclassicismo a Milano
Dove: Palazzo Reale, Piazza Duomo, 12 – Milano
Quando: fino all’11 gennaio 2026
Orari: Mart.-dom. 10-19.30, Giov. 10-22.30. Lun. chiuso.
Ingresso: opern euro 17, intero euro 15, rid. euro 13. Cat. Electa
Info: tel. +39 02/8929921, c.mostre@comune.milano.it – www.palazzorealemilano.it