A Palazzo Bonaparte arriva la mostra più attesa dell’anno con il fascino dell’Art Nouveau, i capolavori di Alphonse Mucha e un’ospite di eccezione: la “Venere” di Botticelli. Oltre 150 opere per una esposizione unica, un omaggio al fascino femminile e alla meraviglia delle immagini, capaci di oltrepassare epoche e confini e di creare ponti di dialogo universali
Alphonse Mucha Rêverie 1897 Litografia a colori, 72,7×55,2 cm ©Mucha Trust 2025
Alphonse Mucha Chocolat Idéal 1897 Litografia a colori, 117×78 cm © Mucha Trust 2025
Fino all’8 marzo 2026, Palazzo Bonaparte – sede ormai imprescindibile per le grandi mostre d’arte in Italia – si trasforma nel tempio dell’Art Nouveau presentandola più ampia retrospettiva mai dedicata ad Alphonse Mucha (Ivančice, 24 luglio 1860 – Praga, 14 luglio 1939), artista ceco, padre e maestro indiscusso di quello stile raffinato e sensuale che ha rivoluzionato l’immaginario visivo di ogni tempo.
La mostra, con una selezione di oltre 150 opere, è un viaggio nell’intera opera di Mucha attraverso l’esposizione di tutti i suoi capolavori provenienti dal Mucha Museum di Praga, e allarga la visione all’importanza e alla centralità della bellezza nella storia dell’arte.
Alphonse Mucha Le Arti: Pittura 1898 Edizione deluxe Serie di quattro pannelli decorativi Litografie a colori su seta, 60×38 cm ciascuna © Mucha Trust 202
Alphonse Mucha Ventesima mostra del “Salon des Cent” 1896 Litografia a colori, 63×43 cm © Mucha Trust 2025
In mostra, infatti, anche straordinarie opere archeologiche e rinascimentali, passando a capolavori dell’Ottocento con l’eleganza de La contessa De Rasty (1879) di Boldini per giungere finalmente al Novecento con la sontuosa Semiramide (A Babilonia) del 1905 di Saccaggi. Ad arricchire il percorso anche arredi, oggetti Art Nouveau e tantissimo altro: un dialogo inedito che illumina Mucha da prospettive nuove, rivelando la continuità dell’ideale di bellezza femminile nel tempo.
Ospite d’onore della mostra è la Venere di Botticelli (1485-1490), prestata in via del tutto eccezionale dai Musei Reali – Galleria Sabauda di Torino, perfetta sintesi del concetto di bellezza e seduzione. Il capolavoro quattrocentesco, recentemente oggetto di approfondite indagini diagnostiche, dialoga sorprendentemente con le figure femminili di Mucha, rivelando come l’ideale di bellezza attraversi i secoli con continuità straordinaria.
Sandro Filipepi, detto Botticelli Venere 1485-1490 Olio su tela, 174×77 cm Su concessione del Mic – Musei Reali, Galleria Sabauda
Lorenzo di Credi Venere 1490-1495 circa Olio su tela, 151×69 cm Su concessione del Mic – Gallerie degli Uffizi, Firenze
A Palazzo Bonaparte, Mucha viene raccontato attraverso i suoi celebri manifesti teatrali, pannelli decorativi, calendari e illustrazioni, testimoni di un’epoca in cui l’arte si fondeva con la vita quotidiana e ne impreziosiva ogni gesto. Ma, su tutto, Mucha è colui che ha saputo reinventare l’immagine femminile nell’arte, trasformandola in icona di grazia e forza, protagonista indiscussa di un linguaggio decorativo – tra fiori, linee morbide e atmosfere oniriche – che ancora oggi ispira moda, grafica e design contemporaneo, fino ad influenzare il mondo dei più moderni tatuaggi dove i suoi soggetti sono diventati uno dei temi più ricorrenti e richiesti al mondo.
Alphonse Mucha Gismonda 1894 Litografia a colori, 216×74,2 cm © Mucha Trust 202
Alphonse Mucha Médée 1898 Litografia a colori, 206×76 cm © Mucha Trust 2025
Mucha è stato molto più di un artista. È stato un innovatore, un comunicatore visivo capace di dare una forma seducente e riconoscibile all’immaginario della Belle Époque. La mostra “Alphonse Mucha. Un trionfo di Bellezza e seduzione” non si limita a raccontare l’evoluzione dello stile di Mucha: invita il visitatore a entrare nel suo mondo, restituendo l’atmosfera vibrante della sua epoca.
Alphonse Mucha Job 1896 Litografia a colori, 66,7×46,4 cm © Mucha Trust 2025
Alphonse Mucha Coro dell’Associazione degli insegnanti della Moravia 1911 Litografia a colori, 106×77 cm ©Mucha Trust 2025
“Nel celebrare il 25º anniversario di Arthemisia, sentivamo il dovere e insieme il desiderio – dichiara Iole Siena, Presidente di Arthemisia – di rendere omaggio a ciò che da sempre è il cuore pulsante della storia dell’arte: le donne e la bellezza femminile. Una bellezza che non è mai soltanto ornamento, ma che racchiude forza, grazia, mistero, seduzione, e che i secoli hanno saputo raccontare con linguaggi diversi e sempre attuali. Abbiamo scelto di farlo in un luogo che è ormai diventato un simbolo, un tempio consacrato alle grandi mostre d’arte: Palazzo Bonaparte, che ancora una volta si apre per accogliere un’esposizione inedita, intensa, emozionante”.
Alphonse Mucha Le pietre preziose: Rubino 1900 Cromolitografia, 63,8×28,3 cm ©Mucha Trust 2025
Alphonse Mucha Le pietre preziose: Topazio 1900 Cromolitografia, 63,8×28,3 cm © Mucha Trust 2025
L’allestimento sarà un’esperienza avvolgente, in cui ambienti, luci, profumi, musiche e cromie condurranno il pubblico in un vero e proprio passaggio temporale, riportandolo indietro nel tempo. Palazzo Bonaparte, nel cuore di Roma, si conferma ancora una volta come uno dei luoghi simbolo dell’arte internazionale. Il catalogo è edito da Moebius.
Scheda tecnica mostra:
Titolo: Alphonse Mucha. Un trionfo di Bellezza e seduzione
Dove: Palazzo Bonaparte, Spazio Generali Valore Cultura Roma, Piazza Venezia 5, Roma
Quando: fino all’8 marzo 2026
Orario: Da lun a giov 9.00-19.30, ven, sab e dom 9.00-21.00
Biglietti: Interno 18 euro, ridotto: 17 euro
Info: T. + 39 06 87 15 111, email: info@arthemisia.it, sito: https://www.mostrepalazzobonaparte.it/mostra-mucha.php
Alphonse Mucha Les Amants 1895 Litografia a colori, 106,5×137 cm © Mucha Trust 202


