Negli spazi espositivi del Museo degli Innocenti un viaggio straordinario tra le creature che popolano l’antico folklore giapponese, attraverso meravigliose opere del XVIII e XIX secolo. Xilografie policrome, libri rari, maschere, armi ed armature, aspettano il visitatore insieme alla spaventosa sala delle cento candele, in cui rivivere il terribile rituale samurai
Yoshiiku Utagawa (1833 – 1904) Nelle fauci di un coccodrillo marino , 1875, dalla serie Tokyo Nichinichi Shinbun , vol. 913 Xilografie policrome su carta di gelso 23,9 × 35,5 cm Japanese Gallery Kensington, Londra
Vertigo Syndrome porta finalmente a Firenze gli Yōkai. I mostri della tradizione giapponese, che hanno già conquistato il pubblico a Monza e a Bologna. Fino al 3 novembre 2024 nei meravigliosi spazi espositivi del Museo degli Innocenti arriverà Yōkai. Mostri, Spiriti e altre inquietudini nelle Stampe Giapponesi. Una mostra totalmente nuova, con un nuovo allestimento, centinaia di opere mai esposte prima e due nuovi curatori d’eccezione: Paola Scrolavezza, tra le massime nipponiste in Italia, direttrice del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università di Bologna, e Eddy Wertheim, direttore della Japanese Gallery Kensington di Londra.
Yoshitoshi Tsukioka (1839 – 1892) Kingo Chūnagon Hideaki , 1868 – 1869, dalla serie Cento guerrieri scelti da Yoshitoshi Xilografie policrome su carta di gelso 25 × 37 cm Collezione privata, Bologna
Yōkai. Mostri, Spiriti e altre Inquietudini nelle Stampe Giapponesi torna a proporre al pubblico italiano il fantastico mondo dei mostri della tradizione nipponica, attraverso più di centocinquanta opere del XVIII e XIX secolo, tra stampe antiche ancora inedite, libri rari, maschere, e armi ed armature in prestito dal Museo Stibbert di Firenze.
Dopo lunghe lotte intestine, agli inizi del XVII secolo l’epoca Edo inaugurò in Giappone un periodo di pace e stabilità, destinato a durare oltre duecento anni, e caratterizzato dalla politica del sakoku, il “paese chiuso”, volta a impedire qualsiasi contatto con l’occidente, da un rigido controllo politico e sociale e da profondi squilibri economici.
Nella produzione artistica – sia figurativa che letteraria – si afferma l’estetica del “crepuscolo”, in giapponese tasogare, adatta a dar voce a quest’epoca di trasformazioni.
Gli yōkai e gli yūrei, i mostri e gli spiriti che popolano le leggende giapponesi sin dalle origini, quando venivano tramandate oralmente, incarnano alla perfezione sensazioni, inquietudini, paure e desideri frutto di questo preciso momento storico.
Yoshitoshi Tsukioka (1839 – 1892) Il lottatore Konjin Chogoro lancia un diavolo , 1866 – 1867, dalla serie Gli eroi belli e coraggiosi del Suikoden Xilografie policrome su carta di gelso 17,7 × 24,4 cm Collezione privata, Bologna
Yoshitoshi Tsukioka (1839 – 1892) Tsunade minacciato da un serpente , 1866 – 1867, dalla serie Gli eroi belli e coraggiosi del Suikoden Xilografie policrome su carta di gelso 17,8 × 24,5 cm Collezione privata, Bologna
Ed ecco che gli odokuro, giganteschi scheletri affamati, i bakeneko, gatti mostruosi, i kappa, esseri acquatici che importunano le natanti, le kitsune, avvenenti donne-volpi, iniziano ad essere raffigurati da artisti famosi invadendo così le stampe ukiyoe, dove si mescolano alle scene e agli spazi del quotidiano – i vicoli cittadini, le abitazioni dei mercanti, le grandi arterie di comunicazione, i quartieri di piacere, i teatri – per raccontare il riemergere di tutto ciò che si cerca di nascondere, controllare, regolamentare: la paura della notte, con le ombre che si celano nelle strade o nelle campagne dimenticate dal processo di urbanizzazione; le passioni che esplodono incontrollate e sfidano i rigidi codici di comportamento; la minaccia delle creature che si nascondono sul fondo dei fiumi e tornano a reclamare lo spazio e il tempo della natura che l’uomo tenta di governare.
Yoshitoshi Tsukioka (1839 – 1892) Una falsa Murasaki e un Genji di campagna , 1 884 Xilografie policrome su carta di gelso 25,5 × 37,2 cm, 25,5 × 37,2 cm, 25,5 × 37,5 cm Collezione privata, Bologna
La mostra si apre con una sala immersiva che fa rivivere al visitatore l’esperienza della più leggendaria prova di coraggio dei samurai: il rituale delle 100 candele. Rituale che iniziava dopo l’ora del tramonto e vedeva i samurai riunirsi in una stanza illuminata dalla luce di cento candele.
Una volta usciti dalla sala delle cento candele, facendosi strada nella fioca luce della mostra, i visitatori incontreranno le stampe dei mostri, sorpresi da voci, suoni, rochi racconti improvvisi ed evocazioni che metteranno in scena la paura degli antichi samurai.
Dalle figure tradizionali di bakemono e yūrei cristallizzate nelle stampe ukiyoe del periodo Edo (1603-1868) agli esoscheletri esoterico-apocalittici di Evangelion, alla sfilata dei Pokémon, agli inquietanti protagonisti del J-Horror e del cyberpunk, ai mostri superpiatti di Murakami Takashi e all’estetica urbana del monster kawaii, il mostruoso conserva la sua eccezionale energia e continua ad affermarsi come simbolo privilegiato di una cultura percepita come in continua trasformazione.
La parola yōkai è composta da due caratteri, 妖 (yō) e 怪 (kai): il primo suggerisce fascino, incanto; il secondo significa apparenza, mistero. Su questo concetto che si basa il percorso proposto in mostra.
La mostra Yōkai si avvale della preziosa collaborazione del Museo Stibbert di Firenze, che concede in prestito per l’occasione un nucleo composto da due straordinarie armature samurai, una delle quali, in acciaio, seta, cuoio, legno e crine, risalente al 1738 e costruita da Myōchin Muneakira, il più abile artigiano di loriche del Giappone del periodo Edo, ma anche elmi e antiche spade tachi, lunghe e incurvate, usate principalmente dalla nobiltà a cavallo.
Kunichika Toyohara (1835 – 1900) Opera del teatro kabuki , Zenaku Ryomen Ko no Tegashiwa , 1867 Xilografie policrome su carta di gelso 35,2 × 23 cm, 35,4 × 23,2 cm, 35,3 × 23 cm Japanese Gallery Kensington, Londra
I pezzi provengono dalla preziosa armeria giapponese dello Stibbert, tra le più ricche al mondo, che vanta esemplari del periodo del cosiddetto Sengoku jidai, l’epoca del paese in guerra, quando a partire dal XV secolo, in un mondo dominato dal timore della morte, il guerriero si trasforma esso stesso in uno yōkai. Le forme delle armature prendono sempre più spesso ispirazione dalle figure terrifiche create dall’immaginazione popolare, che iniziano a popolare anche i pesanti elmi e le else dei pugnali.
Come ogni progetto firmato Vertigo Syndrome, anche Yōkai. Mostri, Spiriti e altre Inquietudini nelle Stampe Giapponesi presenta l’immancabile “mostra nella mostra” con una selezione di opere realizzate appositamente per l’occasione da giovani artisti o artiste contemporanei. Stavolta, le tavole inedite sono dell’illustratrice Giulia Rosa.
Scheda
Titolo: YŌKAI. Mostri, Spiriti e altre Inquietudini nelle Stampe Giapponesi
Dove: Firenze, Museo degli Innocenti (piazza Santissima Annunziata)
Quando: fino 3 novembre 2024
Orari: Da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 11.00 alle 20.00
Biglietti Intero € 16,50 | Ridotto € 14,00
Informazioni: sito www.mostrigiapponesi.it Tel. + 39 351 6560343