La mostra al Mudec presenta al pubblico un Vincent van Gogh meno outsider e più sorprendentemente aggiornato sul dibattito culturale del suo tempo: appassionato lettore e collezionista di stampe, oltre che attento osservatore delle tendenze artistiche più attuali
Vincent van Gogh, Autoritratto, 1887, Olio su cartone. Kröller-Müller Museum, Otterlo
Van Gogh il maestro dei girasoli, Van Gogh il pittore del manicomio e della pazzia suicida, Van Gogh il solitario artista immerso nella campagna, l’autodidatta senza molti appigli culturali. Questi sono solo alcuni degli stereotipi che hanno condizionato e ancora condizionano la narrazione al pubblico del mito di Vincent van Gogh (1853-1890). La tragica dimensione esistenziale del personaggio viene troppo spesso enfatizzata a scapito di una corretta conoscenza della vera grandezza creativa del genio olandese.
William Shakespeare (1850-1923), Dicks’ Complete Edition of Shakespeare’s Works John Dicks, London 1866. Collezione M.G.
Van Gogh fu un pittore ma anche un intellettuale estremamente colto; e per comprendere la complessità della sua personalità, al di là dei più abusati luoghi comuni, è importante e doveroso mettere a fuoco non solo la sua poetica e la sua tecnica pittorica ma anche la ricchezza e la profondità degli interessi culturali che sono alla base della sua visione della vita e dell’arte.
Questa mostra, che il MUDEC di Milano presenta al pubblico dal 21 settembre 2023 al 28 gennaio 2024, intende andare proprio in questa direzione: ribalta la prospettiva dello stereotipo-Van Gogh e presenta un Vincent van Gogh meno outsider e più sorprendentemente aggiornato sul dibattito culturale del suo tempo: appassionato lettore e collezionista di stampe, oltre che attento osservatore delle tendenze artistiche più attuali. Nell sue lettere troviamo in una riga la più viva testimonianza: “I libri la realtà e l’arte sono una cosa sola per me”.
La mostra “Vincent van Gogh. Pittore colto”, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, e che vede come Institutional Partner Fondazione
Deloitte, è resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo, Paesi Bassi, che possiede una straordinaria collezione di dipinti e disegni del pittore olandese seconda solo a quella del Van Gogh Museum di Amsterdam. Dal museo olandese provengono circa 40 delle opere esposte, tra cui straordinari capolavori come gli studi di teste e figure per I mangiatori di patate, e i disegni di cucitrici e spigolatrici della fase olandese; Moulin de la Galette, Autoritratto , l’Interno di un ristorante, Natura morta con statuetta e libri, degli anni parigini (1886-87); Frutteto circondato da cipressi, Veduta di Saintes-Marie-de-la-Mer, La vigna verde, Ritratto di Joseph-Michel Ginoux del periodo di Arles (1888-89); Paesaggio con covoni e luna che sorge, Covone sotto un cielo nuvoloso, Pini nel giardino dell’ospedale, Uliveto con due raccoglitori di olive, Tronchi d’albero nel verde , Il burrone, dipinti durante il suo internamento all’ospedale di Saint-Rémy (1889-90).
Attraverso un percorso allo stesso tempo cronologico e tematico, l’esposizione propone una inedita lettura delle opere di Van Gogh che mette in particolare evidenza il rapporto fra la visione pittorica e la profondità della dimensione culturale dell’artista, attraverso lo sviluppo di due temi di grande rilievo: da un lato quello del suo appassionato interesse per i libri, e dall’altro la fascinazione per il Giappone alimentata dall’amore per le stampe giapponesi, collezionate in gran numero.
Un terzo tema di essenziale importanza per la formazione artistica del pittore fu l’influenza che su di lui ebbe Jean-François Millet, grande maestro d’arte e di vita per Vincent. La visione profondamente religiosa della natura di Millet è il modello di riferimento a cui si ispira per la sua scelta di diventare pittore.
Pierre Loti (1850 – 1923), Madame Chrysanthème, Dessins et aquarelles de Rossi et Myrbach (due copie). Édition du Figaro, Calman Lévy, Paris 1888 Collezione M.G.
Anonimo, Studio di erbe, Tavola del primo numero di “Le Japon Artistique”, Parigi, maggio 1888, Collezione M.G.
La curatela della mostra è affidata allo storico dell’arte Professor Francesco Poli, a Mariella Guzzoni, ricercatrice e curatrice del fil rouge “Van Gogh: vivere con i libri”, che si articola lungo tutta la mostra e Aurora Canepari, conservatore responsabile del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, curatrice della sezione “Van Gogh e il Giapponismo”.
Utagawa Hiroshige (1797-1858), Il fiume Sagami, dalla serie “Trentasei vedute del Monte Fuji”, 1858, Stampa xilografica policroma © Museo d’Arte Orientale E. Chiossone, Comune di Genova
Scheda
Titolo: Vincent van Gogh. Pittore colto
Quando: dal 21 settembre 2023 al 28 gennaio 2024
Dove: Mudec, Via Tortona 56 – Milìano
Orari: Lun 14.30 -19.30, Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 – 19.30, Gio, Sab 9.30-22.30
Ingresso: Intero euro 16, Ridotto euro 14. Cat. 24 ORE Cultura
Info: tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)