Il maestoso salone della Basilica Palladiana si trasforma in un eccezionale palcoscenico dove verrà messo in scena un incontro fra tre grandi artisti di epoche diverse: gli studi e i disegni di Leonardo da Vinci (1452-1519), la pala con L’alluvione del Colmeda di Jacopo da Bassano (1510-1592), l’inedita e spettacolare installazione site-specific di Gianandrea Gazzola (classe 1948
Jacopo Bassano , I santi Antonio e Crescenzio che intercedono presso la Vergine per le vittime dell’alluvione del fiume Colmeda . Olio su tela, 176 x 115 cm. Feltre, Parrocchia di Santa Maria degli Angeli
Dal 6 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, la città di Vicenza ospita lo straordinario e originale evento espositivo Tre Capolavori a Vicenza. Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola, ideato e promosso dal Comune di Vicenza con la co- organizzazione di Intesa Sanpaolo e curato da Guido Beltramini, direttore del Palladio Museum. Per l’occasione, il maestoso salone della Basilica Palladiana, simbolo di Vicenza e patrimonio UNESCO dal 1994, si trasforma in un eccezionale palcoscenico, un vero e proprio teatro dove verrà messo in scena un incontro fra tre grandi artisti di epoche diverse: gli studi e i disegni di Leonardo da Vinci (1452-1519), la pala con L’alluvione del Colmeda di Jacopo da Bassano (1510-1592), l’inedita e spettacolare installazione site-specific di Gianandrea Gazzola (classe 1948).
Come la rassegna dello scorso anno Tre capolavori a Vicenza. Caravaggio, Van Dyck e Sassolino era dedicata alla riflessione sull’esperienza del tempo, così quest’anno il curatore Beltramini ha costruito un dialogo attraverso i secoli fra tre artisti sul concetto di natura, declinato in un elemento essenziale e prezioso, alla base della vita umana: l’acqua.
Leonardo da Vinci, Studi sulla percussione, sulla gittata, sul moto semplice e composto , Codice Atlantico, foglio 767 recto. Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano
Leonardo ritiene la Natura “buona madre di ogni cosa”, che non crea mai nulla che non sia necessario, nel minor numero di passaggi e con il minor dispendio. Ad essa deve guardare tanto lo scienziato quanto l’artista, per ritrovare quell’armonia non creabile artificialmente, ma insita in ogni processo naturale. “Fa il tuo ingegno a similitudine dello specchio”, scrive Leonardo.
L’artista come “specchio di natura” sembra una definizione costruita intorno al lavoro di Gianandrea Gazzola, celebre per aver concepito una macchina per far scrivere i venti (Lo scriba: il vento del Mediterraneo, 2018) ed una che trae dall’attività elettrica delle radici di un olivo secolare l’energia che traccia un grafema in tempo reale (Sub Limine, Seggiano 2010-2022).
La stessa concezione e, in particolare, la connessione tra arte e natura, si ritrova anche in opere come Lo Stilo/Stylus (2013) e Infinitum (2018), entrambe esposte ad Arte Sella, manifestazione internazionale di arte contemporanea che si svolge nei prati e nei boschi della Val di Sella, in provincia di Trento, cui l’artista è particolarmente legato. Nella Basilica Palladiana, con una installazione site-specific, Gazzola trasferisce le onde sonore dall’aria all’acqua in una grande vasca quadrata e, attraverso uno stupefacente artificio visivo, le proietta su grandi teli. Le liquide figure generate dalle onde sono basate sugli stessi rapporti armonici delle architetture palladiane, così come sono teorizzati dall’architetto romano antico Vitruvio: in mostra sarà esposta proprio la preziosa edizione del trattato vitruviano Sull’architettura, illustrata da Palladio nel 1554, oggi fra i tesori della Biblioteca Bertoliana di Vicenza.
L’opera di Gazzola entra in dialogo, quindi, sia con l’architettura che la contiene e i suoi principi costruttivi, sia con tre straordinari disegni di Leonardo da Vinci, provenienti dal celebre Codice Atlantico, oggi conservato presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Ma come ci insegna Leonardo, e purtroppo la nostra memoria recente, la Natura è tanto buona madre quanto crudele matrigna. Questo ci rammenta il terzo capolavoro che conclude il percorso espositivo: l’opera di Jacopo da Ponte, detto il Bassano, L’alluvione del Colmeda, realizzata per l’altare della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Feltre, commissionata all’artista in seguito al nubifragio del 27 luglio 1564 che devastò il territorio e portò all’esondazione del fiume, con un tragico bilancio di vite umane.
Gianandrea Gazzola, Senza nome , acqua e luce, installazione site specific
La rassegna è un omaggio rivolto ai cittadini e alle cittadine residenti a Vicenza e provincia, che avranno la possibilità di ammirare gratuitamente i capolavori in dialogo e di celebrare la bellezza senza tempo del salone della Basilica e del suo celebre soffitto a carena di nave rovesciata.
Tutti i possessori del biglietto della Basilica potranno accedere alla mostra “La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” alle Gallerie d’Italia – Vicenza con il biglietto d’ingresso ridotto, dove è prevista l’entrata gratuita per i residenti di Vicenza e provincia tra il 6 dicembre e il 6 gennaio.
L’evento è ideato e promosso dal Comune di Vicenza con la co-organizzazione di Intesa Sanpaolo. Il progetto è curato da Musei Civici Vicenza, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, in collaborazione con Arte Sella e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, e con il supporto di Marsilio Arte.
Scheda Tecnica Mostra:
Titolo: TRE CAPOLAVORI A VICENZA. Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola
Dove: Basilica Palladiana, Vicenza Piazza dei Signori, Vicenza
Quando: dal 6 dicembre 2024 al 9 marzo 2025
Orario: Da martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18; sabato dalle ore 10 alle 20 (fino al 4 Gennaio); lunedì chiuso.
Biglietti: Ingresso libero per i residenti di Vicenza e provincia. Per i non residenti a Vicenza: ingresso intero € 6,00; ingresso ridotto € 4,00
Info: T. 0444 222850