di Andrea Schillaci
Palazzo Strozzi ospita la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata all’artista britannica

I Followed You To the End, 2024
Celebre per un approccio diretto e crudo nella sua arte, Tracey Emin dà vita a opere in cui momenti intimi e privati si trasformano in metafore esistenziali che riflettono sulla sessualità o la malattia, sulla solitudine o l’amore. Attraverso una ricerca onesta e fortemente autobiografica, Emin traduce esperienze personali in opere intense e potenti, in cui il linguaggio diretto ed esplicito delle sue celebri frasi al neon si unisce alla forte materialità dei suoi dipinti e delle sue sculture. “Voglio che le persone provino qualcosa quando guardano il mio lavoro. Voglio che sentano sé stesse. E’ ciò che conta di più”, ha affermato l’artista.
Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione spazia tra pittura, disegno, video, fotografia e scultura, sperimentando tecniche e materiali come il ricamo, il bronzo e il neon. Il titolo fa riferimento a due parole chiave, sesso e solitudine, che permeano le oltre 60 opere di un percorso che attraversa diversi momenti della carriera di Tracey Emin, dagli anni Novanta a oggi, in un intenso viaggio sui temi del corpo e del desiderio, dell’amore e del sacrificio. Molte delle opere sono presentate in Italia per la prima volta, assieme a nuove produzioni, in diversi media, realizzate in occasione dell’esposizione.

Exorcism of the last painting I ever made, 1996
Imponente la monumentale scultura in bronzo I Followed You To The End (Ti ho seguito fino alla fine, 2024), esposta in dialogo con lo spazio rinascimentale del cortile di Palazzo Strozzi.
In mostra, dipinti come It – didnt stop – I didnt stop (Non si è fermato – Non mi sono fermata, 2019) o There was blood (C’era sangue, 2022) incarnano tali forze espressive, in cui figurazione e astrazione si fondono sulla tela attraverso intensi gesti pittorici e cromie audaci che delineano frammenti di corpi e immagini di forte carica sessuale. Sculture come All I want is you (Tutto quello che voglio sei tu, 2016), invece, traducono l’energia emotiva in volumi tridimensionali, dando forma alla vulnerabilità e alla forza del corpo umano attraverso una marcata materialità e posture dinamiche che comunicano profonda intimità e introspezione.

A sinistra, There Was No Right Way, 2022. A destra, Love Poem for CF, 2007

L’artista Tracey Emin
Anche le opere testuali di Emin agiscono in modo simile, utilizzando un linguaggio diretto ed esplicito per coinvolgere visceralmente il pubblico, e una gestualità totalmente personale basata sulla traduzione visuale della propria scrittura a mano, come nell’installazione al neon Those who Suffer LOVE (Chi soffre AMA, 2009) oppure in ricami o coperte decorate con applicazioni quale I do not expect (Non mi aspetto, 2002).
Biografia
Tracey Emin è nata nel 1963 a Croydon, Londra, ed è cresciuta nella città costiera di Margate. Nell’arco della sua carriera ha sviluppato una pratica artistica che spazia tra disegno, pittura, arazzi, ricami, film, sculture in bronzo e installazioni al neon. L’artista trae ispirazione dalla propria vita, facendo riferimento a esperienze profondamente intime: dalla sua storia sessuale agli abusi subiti, dall’aborto alle relazioni affettive, fino, più recentemente, al cancro e alle sfide legate alla sua salute.

Alcune opere dell’artista con al centro la scultura in bronzo dal titolo Coming Down From Love, 2024
Scheda
Titolo: Tracey Emin
Dove: Presso Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi – Firenze
Quando: dal 16 marzo al 20 luglio 2025
Orari: Tutti i giorni 10-20, Giov. fino alle 23
Info: Tel. +39 055 26 45 155, prenotazioni@palazzostrozzi.org – www.palazzostrozzi.org