Oltre 50 opere della collezione di tessuti e moda di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, che comprende circa 4.000 manufatti ed è tra le più importanti in Italia, tornano a essere esposte nella sala a esse dedicata al secondo piano del museo.
Copricapo maschile – Italia (Veneto?), 1750-1760 – Taffetas ricamato in seta – Acquisto 1891 Torino, Palazzo Madama
L’allestimento della mostra che riproporrà a rotazione nuove opere della raccolta, andrà mutando periodicamente, così da preservare la corretta conservazione dei beni.
Ai frammenti copti in lino e lana lavorata ad arazzo – i più antichi del museo – provenienti da Antinoe, città del Medio Egitto fondata dall’imperatore Adriano, seguono i tessuti medievali, che documentano la magnifica produzione delle manifatture seriche del bacino mediterraneo e dei primi importanti centri manifatturieri italiani.
Tra il XII e il XIII secolo la tessitura della seta ha inizio finalmente in Italia: a Venezia, a Lucca e a Firenze. I velluti italiani operati, lavorati con filati d’oro e d’argento, sono i tessuti più richiesti da ogni corte del Rinascimento. A Palazzo Madama sono esposti due esemplari eccellenti
Tre manufatti importanti illustrano l’arte del ricamo nel Cinquecento: la famosa tovaglia con la raffigurazione dei Quattro Continenti, attribuita alla ricamatrice milanese Caterina Cantoni, celebre tra i contemporanei per la raffinata tecnica del ricamo a doppio diritto e professionista, i cui lavori erano contesi dalle corti di tutta Europa; una tovaglia lavorata anch’essa in Italia, ma in ambito domestico, decorata da poetici motti d’amore e un repertorio di minuti disegni policromi di putti, delfini, manufede, leoni rampanti; infine, un vivace ricamo raffigurante la parabola delle Vergini sagge e delle vergini folli, ricamate in seta su fondo in lana con gli abiti delle donne della Svizzera tedesca della fine del XVI secolo, lavoro femminile originario della città di Sciaffusa.
Affiancati nelle vetrine storiche della sala, teli da arredo e stoffe da abbigliamento raccontano il mutare del gusto decorativo nei secoli, con un focus sull’abbigliamento e sullo stile del XVIII secolo, quando i motivi bizarre, a pizzo, a isolotti, a meandri si avvicendano rapidamente, seguendo la moda dettata da Parigi e dalle manifatture lionesi, che detengono ormai la palma dell’eccellenza.
Numerosi tra questi tessuti, esposti nelle sale del Museo Civico tra gli ultimi decenni del XIX e i primi del XX secolo, furono riprodotti in quegli anni da manifatture tessili italiane, in particolare dalla manifattura torinese Guglielmo Ghidini.
Dalla collezione di abiti e accessori di moda è esposta una scelta di capi, che spazia dal XVII secolo agli anni Venti del XX secolo. La riapertura della sala è occasione per vedere ora un giuppone ricamato con i nodi di Casa Savoia, unico capo seicentesco – oggi conservato – riferibile con certezza al casato, un’andrienne confezionata con un ricchissimo lampasso lionese precedente la metà del Settecento, un abito femminile in stile Impero in leggerissima garza di seta e due briosi vestiti in stile Charleston di sartoria milanese. Per la prima volta è esposto anche un sorprendente banyan, veste da casa maschile, in seta dipinta in Cina e confezionata in Europa nel terzo quarto del Settecento.
Scheda tecnica
Titolo: Textiles are back. La nuova Sala tessuti di Palazzo Madama
Quando: dal 21 dicembre 2022
Dove: Palazzo Madama, Piazza Castello – Torino
Apertura: Lunedì e da mercoledì a domenica 10-18. Martedì chiuso
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8
Info: tel. 011/4433501, palazzomadama@fondazionetorinomusei.it – www.palazzomadamatorino.it