Sono state riaperte al pubblico il 16 dicembre scorso le sale restaurate dell’ala dell’800 degli Appartamenti reali della Reggia
Pubblico in Sala di Alessandro
Nei giorni scorsi a conclusione delle opere iniziate nel 2020 e finanziate con il Piano “Cultura e Turismo” 2014/2020 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, è stato presentato nella sala di Alessandro l’impegnativo lavoro realizzato negli Appartamenti reali.
“L’impegno per restituire a questo luogo la dignità di una Reggia e la grande suggestione di fascino e bellezza immaginata dalla committenza borbonica richiede oggi un grande investimento di risorse economiche e professionali – ha detto Tiziana Maffei direttore generale della Reggia di Caserta – I numerosi cantieri che affrontano attività articolate di restauro, adeguamento impiantistico e rifunzionalizzazione degli ambienti evidenziano la complessità gestionale che il nostro museo sta affrontando per assicurare al meglio l’accoglienza dei pubblici e sviluppare la propria missione culturale. Un graduale recupero che, nella riapertura di oggi, condividiamo con tutte le professionalità e maestranze altamente specializzate che hanno operato, a testimonianza di un patrimonio culturale la cui cura e custodia può avvenire solo potendo contare su grande competenza, passione e senso di responsabilità verso il bene pubblico”.
L’ala ovest del Palazzo reale è tornata, quindi, fruibile ai visitatori che possono ammirare la Sala del Consiglio, le retrostanze dell’800, la Sala delle culle, l’anticamera e la Cappellina di Pio IX, la Camera da letto e le anticamere di Gioacchino Murat, la Camera da letto e l’anticamera di Francesco II. Cuore del restauro proprio gli ambienti intimi dei due regnanti con i monumentali giacigli.
L’intervento nelle sale dell’Ottocento degli Appartamenti reali ha riguardato anche il restauro dei portelloni. Dopo averne rinvenuto la doratura originale, eseguita all’epoca in argento meccato ad oro, si è proceduto al suo ripristino, dove possibile, e alla ricostruzione, nelle parti in cui ormai era andata perduta.
Mario Schifano, Terrae Motus. Retrostanze 700
Un lavoro certosino, di estremo dettaglio e grande applicazione, è stato quello relativo alla pavimentazione in cotto dipinto a finto marmo delle sale dell’Ottocento. Dopo rilevazioni, effettuate mediante fotografie a luce visibile, ultravioletta e infrarossa e prelievo di piccoli campioni analizzati in laboratorio con microscopio ottico e in fluorescenza UV, i professionisti della conservazione – pennelli, spugne e colori alla mano – hanno riprodotto i disegni, le cromature e i particolari delle superfici.
E’ visitabile anche l’ulteriore ampia selezione delle opere della collezione Terrae Motus, con il riallestimento nell’ala dell’800 e nelle retrostanze del ‘700. La Reggia di Caserta, nel novembre del 2020, ha avviato il processo di riesposizione delle opere donate dal gallerista Lucio Amelio alla Reggia di Caserta nel 1993 lungo il percorso museale.