Visto il successo e grazie al generoso contributo dei collezionisti, il Museo del Patrimonio Industriale potrà ancora ospitare circa 30 motociclette, testimoni delle origini del motociclismo bolognese che si è distinto per il gran numero di costruttori e per la capacità di realizzare veicoli molto curati, unici per varietà e bellezza.
La produzione motociclistica bolognese, tra il 1920 e il 1970, si è distinta per l’inventiva e le capacità dei numerosi costruttori, oltre 70, che si sono cimentati, con diversa fortuna, nella realizzazione di veicoli molto curati, dal punto di vista costruttivo ed estetico, offrendo una gamma di motocicli unica per quantità, varietà e bellezza.
Solo pochi marchi sono riusciti a tradurre l’apprezzamento della critica in successo commerciale, tuttavia l’industria bolognese delle due ruote, anche con l’apporto del settore della componentistica, ha lasciato un segno indelebile nella storia del motociclismo italiano.
In esposizione: 32 moto di 15 marche diverse, tra le più significative di quegli anni e testimonianza della vivacità del settore motoristico a due ruote, documenti d’archivio, fotografie e filmati che restituiscono l’atmosfera e la suggestione della Bologna dei motori.