di Domizia Dalia – Pubblicato su COLLEZIONARE aprile/maggio 2022

Intervista a Chiara Nicolini, esperta e appassionata di libri antichi e rari, membro del collegio lombardo di consulenti del settore e perito per la Casa d’Asta Pandolfini. Collezionista di libri illustrati, principalmente per bambini, e di antiche edizioni di Divina Commedia, dice: “Il mio sogno? Acquistare A Midsummer Night’s Dream di William Shakespeare, illustrato da W. H. Robinson. Prima o poi sarà mio”
Il mondo del collezionismo di libri antichi, rari e pregiati continua a segnare un netto aumento di interessati. A dimostrarlo sono i risultati ottenuti nell’ultimo biennio dalle più importanti case d’asta. Non dobbiamo sorprenderci, quindi, quando si raggiungono cifre da capogiro per prime edizioni complete, in ottimo stato di conservazione e magari con “passaporto” che ne attesta con certezza di fonti, i diversi proprietari, meglio ancora se illustri. L’identikit del perfetto collezionista è impossibile da tracciare: non c’è età, sesso, estrazione sociale e livello culturale che possano contraddistinguerlo; così come non possiamo parlare genericamente di una collezione di libri, l’indirizzo che un collezionista decide di prendere è fondamentale per concentrare le proprie ricerche e risorse, rendendo speciale la propria raccolta.
Si trovano così collezionisti di prime edizioni, di libri autografi, di manuali illustrati, di un preciso autore, o di uno specifico testo e l’elenco potrebbe ancora continuare quasi all’infinito. Abbiamo incontrato Chiara Nicolini – genovese, classe 1972 – esperta e appassionata di libri antichi e rari, membro del collegio lombardo di consulenti del settore e perito per la Casa d’Asta Pandolfini. Bibliofila e collezionista di libri illustrati – principalmente per bambini – tra Ottocento e Novecento e di antiche edizioni di Divina Commedia con particolare focus dedicato alle illustratrici donna.

Chiara, la passione per i libri d’epoca è incominciata durante il periodo di stesura della sua tesi. È stata la ricerca su campo a condurla in questo mondo così apprezzato tanto da renderla non solo una studiosa, ma anche una collezionista?
Spinta da un interesse verso la grafica in particolare Art Nouveau, ho deciso di dedicare la tesi di laurea alle illustratrici inglesi di libri per bambini, tra il 1890 e il 1915. Le ricerche mi hanno portata a Londra, dove ho ampliato le mie conoscenze sull’argomento. Nel periodo londinese ho anche avuto l’opportunità di lavorare per alcune librerie antiquarie, una in particolare specializzata nei libri per l’infanzia, da qui il mio interesse verso questa nicchia del collezionismo. Avendo quotidianamente sotto mano alcuni di questi libri dalle grafiche eccezionalmente raffinate, non sono riuscita a trattenermi dall’acquisto.
Oggi la sua collezione cosa comprende?
La mia raccolta di libri non è enorme. Sono però, molto selettiva nella scelta dei testi da inserire in collezione. Oltre ai libri illustrati di Ottocento e Novecento, colleziono edizioni particolari della Divina Commedia di Dante Alighieri, con particolare attenzione alle illustratrici donne.
Il tema femminile è ricorrente in entrambe le sue raccolte?
In campo artistico si parla quasi sempre di artisti uomini, ma in realtà le donne, seppur poco studiate e conosciute, non sono state meno prolifere e brave. La mia tesi è stata pionieristica proprio per questo motivo, perché ha analizzato il mondo nell’arte femminile. Le collezioni, però, comprendono testi illustrati da entrambi i sessi.
Partiamo con la collezione dedicata ai libri illustrati…
La raccolta comprende libri illustrati di prosa e poesia di autori vari, come Stevenson e Shakespeare, tra i tanti. Un corpus importante è invece dedicato ai libri per bambini, edizioni principalmente inglesi, ma non solo.







![Sophie Giacomelli, Anime nelle stelle (Paradiso, IV), incisione a bulino per La Divina Commedia di Dante Alighieri, Parigi, Salmon, [1813].](https://i0.wp.com/collezionare.com/wp-content/uploads/2022/10/8_Giacomelli-1813-scaled.jpg?fit=1899%2C2560&ssl=1)





Dobbiamo tenere presente che nell’Ottocento l’editoria per bambini in Inghilterra era particolarmente evoluta…
Esattamente, possiamo in generale affermare che in Inghilterra a differenza dell’Italia, i libri illustrati per bambini, già in tardo Ottocento (1870-1880), erano belli e possedevano grafiche raffinate, utilizzavano rilegature importanti e carte pregiate. Si voleva trasmettere ai bambini anche il culto del bello. In Italia invece, questo settore si è evoluto qualche decennio dopo. In assoluto il libro per bambini italiano più interessante per noi collezionisti, è la prima edizione Delle Avventure di Pinocchio, pubblicato a Firenze nel 1883 dalla casa editrice Paggi. Si tratta dell’edizione più ricercata, essendo un libro estremamente fragile, se in buone condizioni arriva a valere cifre altissime. In una delle ultime aste, per esempio, è stata aggiudicata a circa 40mila euro.
Quali i libri più preziosi della sua collezione?
Tra i libri più particolari della raccolta degno di nota è Die Nibelungen illustrato da Carl Otto Czeschka, famoso illustratore austriaco. Un libro eccezionale spesso citato come esempio di grafica della Secessione Viennese. Il suo valore si aggira intorno ai 1500 euro per la prima edizione del 1909, ma bisogna fare particolare attenzione perché esistono edizioni successive e la prima non è datata. Per riconoscerla bisogna osservare la brillantezza dell’oro. Nella prima edizione è più spento mentre nelle successive è particolarmente vivace. Un altro volume prezioso è il Libro del Belvedere di Antonio Rubino del 1947, anche questo in buone condizioni può valere qualche migliaio di euro.
Molti testi della sua collezione sono illustrati da Florence Harrison…
Sì, è stata illustratrice di tantissimi libri di fate, gnomi ed elfi. Nonostante sia stata molto prolifera all’inizio ho avuto molta difficoltà nel recuperare i suoi volumi. Due in particolare per me raggiungono un livello altissimo e sono: In the Fairy Ring e Elfin Song, pubblicati dalla Blackie and Son Limited. Nel mercato soprattutto inglese sono molto ricercati e raggiungono quotazioni di diverse centinaia di sterline.
L’altro segmento della sua collezione, che ha sempre portato avanti parallelamente, riguarda la Divina Commedia…
Una delle caratteristiche più interessanti dei libri illustrati in generale è vedere come i diversi artisti o artiste hanno affrontato nel tempo, lo stesso soggetto. Un’analisi per me molto affascinante. Questo discorso si applica in modo particolare alla Divina Commedia, in questo caso si possono osservare i diversi punti di vista che i differenti illustratori hanno avuto nei secoli in riferimento ai singoli canti. Tra l’altro attraverso le diverse edizioni è interessante osservare come dopo l’editio princeps del 1472, ci sono state alcune edizioni cinquecentesche molto importanti, come quella pubblicata nel 1544 dal Marcolini, per approdare al Seicento con solo tre edizioni. Poi Dante è caduto in oblio fino al 1757, quando viene ristampato da Antonio Zatta, editore veneziano molto importante. Nello specifico si tratta di un’edizione dalle illustrazioni molto lussuose. È un testo che vale tantissimo, in buone condizioni può raggiungere anche i 10mila euro.
Durante le celebrazioni dell’anno dantesco, ha esposto al Museo Civico di Crema una parte della sua collezione. Molto interessanti sono due opere realizzate da illustratrici …
Ho esposto il lavoro di Sophie Giacomelli, illustratrice parigina che ha realizzato nel 1913, un ciclo di cento tavole incise su rame. Figure a puro contorno, in stile neoclassico. Si tratta di un’opera molto particolare perché realizzata da un’artista poco studiata e spesso liquidata dalla critica come una copia di John Flaxman – illustratore di una delle più importanti edizioni dell’Ottocento, antecedente a quella di Gustave Doré -. In realtà la Giacomelli ha un tratto sintetico tutto suo che deriva da un’analisi personale delle opere di Flaxman e Zatta. Un altro volume particolarmente importante è il Dante Alighieris Guddommelige Komedie. Pubblicato a Copenhagen da G.E.C. Gads nel 1929. L’illustratrice danese Ebba Holm, ha rappresentato i diversi canti con xilografie straordinarie in bianco e nero, un tratto che in alcune tavole richiama molto Doré. Il Paradiso è particolarmente raffinato e spirituale.
Immagino che l’Opera di Dante sia uno dei testi più ambiti dai collezionisti…
La Divina Commedia in campo collezionistico è sempre molto apprezzata e comunque rientra anche in una nicchia di un collezionismo molto più ampio. L’anno dantesco sicuramente ha portato alla luce tantissime altre edizioni e si è capito quello che già in molti sapevano, ovvero che non esiste solo la sublime opera di Gustave Doré. Sono diverse le edizioni che tutti i collezionisti vorrebbero a partire dall’opera di fine Quattrocento di Botticelli – mai terminata – a quella del 1544 di Marcolini.
Osservando i risultati delle aste dedicate ai libri antichi e rari si capisce come sia un mercato molto fiorente. C’è una tendenza nelle richieste dei collezionisti?
Si tratta di un collezionismo prospero che a mio avviso, andrà sempre meglio anche perché viviamo in un’epoca digitale dove il libro cartaceo avrà sempre più fascino. I valori di mercato sono molto variabili e spesso seguono delle mode. Per esempio adesso sono molto ricercati i libri di viaggio, i manuali specifici su determinati argomenti come caccia e cucina tra i tanti. Insomma, in generale gli argomenti di nicchia riscuotono particolare successo. Sono invece, scese le quotazioni delle cinquecentine, non c’è più un pubblico interessato ai classici come una volta. Per queste l’eccezione è data solo dalle prime edizioni. I libri con tavole acquarellate a mano invece, raggiungono cifre importanti. In una delle ultime aste il libro di ornitologia di Saverio Manetti, è stato venduto per 85mila euro.
Quando parliamo di valutazioni anche per i libri, così come per qualsiasi oggetto collezionabile, le condizioni sono fondamentali…
Nel caso dei libri è importantissimo valutare anche la completezza dell’opera. Criterio che vale soprattutto per i volumi illustrati, perché nel corso dei secoli, sono spesso stati smembrati per venderne le tavole singolarmente. Per dare un valore il libro deve essere osservato con attenzione, pagina per pagina, per controllare che non si tratti di un volume assemblato, ovvero con pagine mancanti prese da altre edizioni. Questo purtroppo capita abbastanza spesso.
In questo settore esiste il problema dei falsi?
In realtà molto poco perché falsificare un libro ha dei costi enormi, e per un falsario dovrebbe valerne davvero la pena. Esistono comunque dei falsi famosi come il ricercatissimo e costosissimo Sidereus Nuncius di Galileo Galilei.
C’è un libro che desidererebbe avere in collezione?
Ce ne sono tanti tra i miei desiderati, sicuramente il A Midsummer Night’s Dream di William Shakespeare, illustrato da W. H. Robinson. Sono anni che cerco di acquistarlo, ma poi ci sono sempre cose più urgenti da prendere. Sarà mio prima o poi.