Una mostra alla scoperta delle origini della Manifattura Ginori, alla Biblioteca Ernesto Ragionieri. In attesa della riapertura della sede del Museo Ginori, una selezione di quarantacinque opere della sua collezione permanente
Manifattura Ginori, Coppia di rinfrescatoi per bottiglia con figure di Arlecchino e Arlecchina, porcellana, 1750 circa, Museo Ginori
Una selezione di quarantacinque opere della collezione del Museo Ginori, in attesa della riapertura della sede permanente, torna temporaneamente visibile all’interno dello stesso edificio che fino agli Anni Cinquanta ospitava la Manifattura Ginori e il suo museo.
Tra le opere d’arte e gli oggetti d’uso protagonisti di questa piccola ma preziosa esposizione, il busto in porcellana di Carlo Ginori, sculture per l’apparecchiatura della tavola, il “museo delle terre” e le maschere originali per i caratteristici decori “a stampino”.
IL MUSEO GINORI
Veduta dell’allestimento della Galleria della Manifattura Ginori (ora sede della Biblioteca Ernesto Ragionieri), fotografia, inizi XX secolo, Museo Ginori, archivio
Nato insieme alla Manifattura di Doccia e all’interno degli edifici destinati alla produzione, il Museo Ginori è stato per oltre duecentocinquanta anni un museo d’impresa, pensato dal fondatore, il marchese Carlo Ginori, come il contenitore privilegiato della bellezza che la sua fabbrica era in grado di creare.
Il Museo custodisce tre secoli di storia del gusto e del collezionismo, rappresentando un unicum a livello internazionale grazie alla ricchezza e alla continuità storica del suo patrimonio, eredità della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia. Notificata come complesso di eccezionale interesse storico-artistico e archivistico dal 1962, la sua collezione comprende quasi 10.000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, modelli scultorei, documenti cartacei e disegni, una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca.
Nel 2017 lo Stato acquista il museo, che dal 1965 ha sede in un edificio progettato dall’architetto Pier Niccolò Berardi, e le vastissime collezioni artistiche ed archivistiche già di proprietà della ex azienda Richard Ginori. Il museo è entrato così a far parte del sistema museale nazionale gestito dal Ministero della Cultura ed in particolare dalla Direzione regionale musei della Toscana, che ha intrapreso complessi e lunghi lavori di recupero e di ristrutturazione dell’immobile, ormai storico, e il rinnovamento dell’allestimento museale. A seguito della istituzione della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia è stato anche avviato un processo, ancora in corso, che ha portato al passaggio in uso alla Fondazione del patrimonio di beni mobili.