Il Museo Bagatti Valsecchi ospita una mostra che vuole far conoscere al grande pubblico una parte del patrimonio artistico di Credem solitamente custodita a Palazzo Spalletti Trivelli a Reggio Emilia aperto al pubblico soltanto in alcune occasioni
Guido Reni, Mosè con le Tavole della Legge, 1620-1625, Reggio Emilia, Collezione Credem
Rafforzando il ruolo di casa delle collezioni, il Museo Bagatti Valsecchi presenta dal 10 maggio al 10 novembre la mostra Lo sguardo del sentire. Il Seicento emiliano dalle collezioni d’arte Credem, a cura di Antonio D’Amico e Odette D’Albo.
Il percorso espositivo, incastonato all’interno delle sale del Museo, presenta un nucleo di dieci capolavori dei maestri del Seicento emiliano provenienti dalle collezioni Credem e otto sculture in ceramica di Carlo Zauli, sette delle quali custodite presso il Museo Zauli di Faenza che ha subito importanti danni a causa dell’alluvione che ha colpito la Romagna lo scorso anno.
Carlo Zauli, Cubo alato, 1979, Reggio Emilia, Collezione Credem
L’epoca d’oro dell’arte emiliana – tra la fine del Cinquecento e la metà del Seicento – viene presentata attraverso alcuni dei suoi protagonisti, quali Denijs Calvaert, Luca Ferrari da Reggio, Alessandro Tiarini, Guido Reni, Giovanni Lanfranco e Camillo Procaccini.
Grazie all’allestimento dello Studio Lys di Matteo Fiorini, i dipinti delle collezioni Credem dialogheranno con l’identità delle sale del Museo Bagatti Valsecchi, offrendo la possibilità ai visitatori di conoscere capolavori della collezione bancaria raramente esposti al pubblico. Dall’Ecce Homo di Guido Reni, opera iconica dell’artista, alla Maddalena in gloria, sorretta dagli angeli di Giovanni Lanfranco e al San Paolo di Camillo Procaccini, il dialogo, che ruota attorno al tema dei sentimenti, collega tutti i dipinti in mostra e mette in evidenza sguardi che raccontano il rapporto dell’uomo con la propria interiorità e il Divino.
Guido Reni, Ecce Homo, Reggio Emilia, Collezione Credem
La mostra propone, infine, un focus dedicato alla scultura di Carlo Zauli (1926 – 2002), artista faentino tra i più importanti del Novecento, riconosciuto in tutto il mondo per le sue ceramiche e per le innovazioni introdotte nella produzione di maioliche e porcellane.
Lo sguardo del sentire vuole dunque offrire uno spaccato della cultura pittorica emiliana e dell’eccezionale tradizione faentina legata alla maiolica, di cui sono presenti alcuni singolari esempi cinquecenteschi anche nelle collezioni del Museo Bagatti Valsecchi.
La mostra, tra l’altro, si pone l’obiettivo di sostenere il restauro di alcune opere del Museo Carlo Zauli colpite dall’alluvione dello scorso anno, ecco perché nel percorso espositivo si potranno ammirare alcune sculture in gres dell’artista, che ha utilizzato tecniche rinascimentali innovandole con un linguaggio contemporaneo. Il pubblico potrà vedere alcune sculture che saranno oggetto del restauro, per far comprendere ai visitatori l’importanza dell’intervento che verrà eseguito grazie al loro contributo, restituendo nuova vita all’arte sommersa sotto la coltre di fango.
Giovanni Lanfranco, Maria Maddalena in gloria sorretta dagli angeli, 1616
Reggio Emilia, Collezione Credem – ph C. Vannini
Luca Ferrari detto “Luca da Reggio”, Davide con la testa di Golia, 1645-1650
Scheda
Titolo: Lo sguardo del sentire. Il Seicento emiliano dalle collezioni d’arte Credem
Dove: Museo Bagatti Valsecchi, Via Gesù 5 – Milano
Quando: dal 10 maggio al 10 novembre 2024
Orari: Mer 13 – 20, Gio – Ven 13 – 17:45, Sab – Dom 10 – 17:45
Ingresso: euro 15 visita + audioguida, rid. Euro 12
Info: www.museobagattivalsecchi.org