In mostra quindici tra i dipinti più significativi del nucleo di nature morte della collezione di BPER Banca, cui si affianca per l’occasione una selezione di undici capolavori provenienti da collezioni private e istituzioni pubbliche nella costruzione di un prezioso itinerario che si snoda attraverso le principali scuole artistiche del bacino emiliano-romagnolo tra Seicento e Settecento
Michele Desubleo, La Madonna della rosa, 1650 ca., olio su tela. Collezione BPER Banca, Modena
La Galleria BPER Banca presenta negli spazi della propria pinacoteca a Modena la mostra L’incanto del vero. Frammenti di quotidiano nella natura morta tra Sei e Settecento, aperta al pubblico gratuitamente dal 5 aprile al 30 giugno 2024.
L’esposizione, a cura di Lucia Peruzzi, rivela per la prima volta al pubblico quindici tra i dipinti più significativi del nucleo di nature morte della collezione di BPER Banca, cui si affianca per l’occasione una selezione di undici capolavori provenienti da collezioni private e istituzioni pubbliche nella costruzione di un prezioso itinerario che si snoda attraverso le principali scuole artistiche del bacino emiliano-romagnolo tra Seicento e Settecento. In dialogo con i dipinti, la curatrice dell’Archivio storico di BPER Banca, Chiara Pulini, propone una selezione di documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Modena e dall’Archivio privato Rangoni Machiavelli che esprime il profondo legame tra l’immagine trasmessa dall’opera d’arte con la vita vissuta. Ricette, menù e libri delle dispense si intrecciano ai colori, ai sapori e agli odori che scaturiscono dalle nature morte. Le parole scritte sostanziano di verità storica le immagini rendendo ancora più viva la suggestione di essere partecipi della vita vissuta all’interno delle case padane del Sei e Settecento.
“Una mostra originale, diversa, che combina opere e documenti archivistici in un dialogo innovativo che li completa e aggiunge valore al messaggio che, con questa esposizione, La Galleria BPER vuole trasmettere, ha detto Sabrina Bianchi, Responsabile del Patrimonio Culturale di BPER Banca. La volontà è infatti quella di stimolare una riflessione critica sul nostro rapporto con gli alimenti, in senso più ampio con la natura, sulla nostra responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle risorse naturali, promuovendo così un dialogo intertemporale che, muovendo dalla storia del passato, possa connettersi alle molte sfide attuali legate all’alimentazione e al contrasto dello spreco alimentare.
Con “L’incanto del vero”, La Galleria BPER Banca vuole offrire al pubblico non solo una proposta espositiva, ma anche un messaggio concreto di riflessione su comportamenti sostenibili e consapevoli, in questo caso attraverso la cultura che è sempre portatrice privilegiata di valori e spunti a favore della crescita sociale.”
Filo conduttore della mostra è il genere artistico della natura morta e le sue trasformazioni nel corso del tempo, che vedono il semplice oggetto assumere significati diversi a seconda del contesto storico e sociale di inserimento. Dalle raffigurazioni floreali agli interni delle dispense e alle tavole imbandite, lo studio del vero cala l’oggetto inanimato e domestico in una dimensione che gli conferisce un valore simbolico.
“Fiori variopinti, appena sbocciati o sull’orlo del disfacimento, vasellame ricercato e maioliche pregiate, dispense ricche di prelibatezze, mense aristocratiche piene di cibo elaborato, si alternano a mense frugali e sporte di cannarella di gusto feriale e domestico, spesso evocative anche di stenti e sacrifici” spiega Lucia Peruzzi, curatrice della mostra “sono questi i temi affrontati dai maestri emiliani nelle opere presenti in mostra, ricollocati in questa sede in una trama di lettura nella quale gli oggetti escono dalla loro dimensione meramente estetica e decorativa per ritrovare anche il senso del forte legame con lo scorrere della vita.”
Passerotti, Contadino con liuto
Nicola Levoli, Interno di cucina con tacchino spennato e sporta con pesci
Il percorso espositivo si apre con una riflessione dedicata alla natura morta nella pittura di genere ‘alto’, dove gli oggetti inanimati sono chiamati a enfatizzare il significato della narrazione. La Madonna della rosa di Michele Desubleo (1650 circa) vede la rosa farsi simbolo della purezza della Vergine e la passiflora richiamare gli strumenti della Passione, mentre La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipano di Giovanni Andrea Sirani (XVII sec.) richiama la straordinaria diffusione del tulipano in Europa a seguito della sua importazione dall’Olanda dopo l’arrivo dalla Turchia.
Nel corso del Seicento, il progressivo incremento degli studi botanici e la realizzazione di alcuni tra i più ricercati giardini esistenti porta la pittura di fiori a divenire una vera e propria moda. Ne sono testimonianza i dipinti di Monsù Aurora che vedono rose, narcisi, tulipani, camelie e tanti altri fiori da giardino intrecciarsi in sontuose ghirlande attorno ai ritratti di due fanciulli. Il bellissimo dipinto di Cittadini della Civica Pinacoteca di Cento, raffigurante una tavola imbandita di dolciumi e vivande ricercate di gusto aristocratico in linea con gli orientamenti della corte estense, dialoga con l’opera della Collezione BPER Banca Natura morta con frutta e spartito di Cristoforo Munari (XVII – XVIII sec.), che rivela una straordinaria attenzione nella ricerca di un repertorio raffinato e di uno stile prezioso.
Un affondo particolare è dedicato alla variazione del tema della natura morta nella resa del quotidiano nella sua viva essenzialità. La tela di Bartolomeo Passerotti con il Contadino che suona il liuto (XVI sec.), è posta in relazione con i tre dipinti attribuiti al Maestro di Rodolfo Lodi, attivo tra il XVII e il XVIII secolo, che raccontano una quotidianità umile e solenne.
Cristoforo Munari, natura morta, spartito, violino, brocca, anguria
Una posizione centrale nel percorso espositivo è assegnata alla Natura morta con figure di Adriaen Van Utrecht (prima metà del XVII sec.), entrata nella corporate collection di BPER Banca sin dalle origini. L’opera, che raffigura una scena di mercato con una grandiosa composizione barocca di carne, frutta, verdura e cacciagione, restituisce uno scorcio della fioritura economica che in quel periodo interessava Anversa, città natale dell’artista. L’influenza dell’arte fiamminga si percepisce anche nella bella tela del piacentino Bartolomeo Arbotori e in quella del napoletano Giovan Battista Recco, di cui l’esposizione propone lo scorcio di una cucina ricca di pesci e crostacei tipici di una città di mare. Le due Nature morte di Nicola Levoli (XVIII sec.), si distinguono per la sapiente rappresentazione della fisicità degli oggetti e delle vivande. Altrettanto significative sono le tempere di Giovanni Rivalta (fine del XVIII sec.) che si focalizzano sull’ambiente della cucina e sulle pietanze ‘di magro’ e di ‘grasso’ legate al rispetto della quaresima.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Sagep, che diviene strumento di solidarietà. I visitatori potranno richiederlo con un’offerta a partire da 8,00 € e il ricavato sarà devoluto, accanto al contributo di BPER Banca, alla Fondazione Dynamo Camp ETS che focalizza le proprie attività sul diritto alla felicità di bambini e ragazzi con gravi patologie.
Scheda
Titolo: L’incanto del vero. Frammenti di quotidiano nella natura morta tra Sei e Settecento
Dove: Galleria BPER Banca, Via Scudari 9, Modena
Quando: dal 5 aprile al 30 giugno 2024
Orari: tutti i ven. Sab. e dom. 10-18. Ingresso gratuito
Info: Tel. 059/2021598, lagalleria@bper.it – www.lagalleriabper.it
Ig: @lagalleriabper