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La collezione di cimeli sportivi di Piercesare Stagni

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TOP LOT, TOP SPORT

La collezione di cimeli sportivi di Piercesare Stagni

di Domizia Daliapubblicato su COLLEZIONARE gennaio/febbraio 2015

Innumerevoli memorabilia sportive raccolte in dieci anni di passione  

Piercesare Stagni con maglie di campioni (1280x853)

A una qualsiasi asta i suoi cimeli sportivi sarebbero definiti dei masterpieces, nessuno escluso. Piercesare Stagni, aquilano collezionista prima di tutto, ma anche critico cinematografico, in una decina di anni ha messo in piedi una raccolta davvero tra le più interessanti che comprende articoli sportivi indossati dai grandi campioni di tutto il mondo e di tutte le discipline. Una passione che rivela la sua tendenza, innata, per l’accumulo e per la ricerca spasmodica di oggetti capaci di rievocare la storia dello sport.

Piercesare, tutto è incominciato casualmente grazie ad un’asta di beneficenza alla quale lei ha partecipato…

Si ho avuto l’occasione di aderire a una vendita di beneficenza che il club di una nota squadra di calcio ha realizzato per finanziare un macchinario per l’ospedale Gaslini di Genova. Da quel momento ho iniziato a scoprire un mondo che non conoscevo legato allo sport.

In quell’occasione sarà riuscito ad aggiudicarsi qualche maglia, ma guardandomi intorno capisco che la sua raccolta va ben oltre il mondo del calcio…

Sicuramente questo prende una grossa fetta della mia collezione, possiedo diverse centinaia di magliette che possiamo suddividere in quelle indossate dai grandi campioni italiani o internazionali tra cui Pelé o Maradona. Addirittura di quest’ultimo ne possiedo una, firmata e autenticata da un notaio, che è stata indossata dal pibe de oro durante la partita giocata a Buenos Aires, in cui diede l’addio ufficiale al mondo del calcio. Se ne capiscono immediatamente la rarità e il valore in quanto rappresenta la svolta nella carriera del giocatore. Ci sono poi le maglie legate alle diverse nazionali. Un quarto della raccolta, invece, è costituito da cimeli provenienti da tutte le altre discipline sportive, questa sezione amo definirla “Le glorie dello sport”.

Per tutta una serie di meccanismi immagino che recuperare questi cimeli non sia una cosa così banale, quali sono i suoi canali?

Principalmente le aste, soprattutto per reperire cimeli appartenuti a sportivi che usualmente non sono soliti regalare i propri oggetti personali. Mi piace poi pensare che i soldi spesi vadano a finanziare progetti benefici specialmente se riguardano i bambini. Per il resto mi avvalgo delle conoscenze. In tutti questi anni sono riuscito a crearmi una fitta rete di amicizie non solo con altri collezionisti, ma soprattutto con tutti coloro che lavorano intorno alle grandi squadre, come magazzinieri, massaggiatori, medici e così via. Grazie a loro riesco spesso ad avere magliette importanti anche di partite giocate dall’altra parte del mondo!

Partiamo dal mondo del calcio. Oltre alle magliette, avrà sicuramente anche una serie di oggetti legati ai grandi giocatori?

Certamente, per esempio di Roberto Baggio, uno dei miei preferiti, possiedo oltre alle classiche magliette un copri anello in tessuto elastico. Un oggetto bizzarro usato dal campione per poter giocare con un grosso anello che rappresentava la sua devozione alla fede Buddista. Sue anche una serie di fasce da capitano personalizzate nelle quali compare il simbolo del Dalai Lama con i colori del Tibet. Queste fascette sono molto rare ed io ne possiedo diverse.

Oggetti legati alla finale dei mondiali in cui gli azzurri alzarono al cielo la coppa del mondo?

Di quella storica partita possiedo addirittura un pezzo di campo. Non uno qualsiasi ma quello vicino al dischetto in cui furono tirati i celebri calci di rigore che ci permisero di diventare campioni.

Insomma più che un hobby una vera mania… ma come fa a sapere che si tratta proprio di quel pezzetto di campo?

Queste mattonelle di terreno sono state messe in una teca di plexiglas e ognuna possiede anche le coordinate GPS. Il campo è stato suddiviso secondo una griglia ben precisa come nel gioco della battaglia navale.

Tornando a parlare del resto della sua collezione quali sono i cimeli di maggior fascino?

Sicuramente la maglia indossata da Gino Bartali o la tuta, consumatissima, usata negli allenamenti da Pietro Mennea. Si tratta di pezzi davvero storici. Ma sono molto legato anche a oggetti più recenti come la giubba elettrica che mostra ancora i segni delle stoccate ricevute alle olimpiadi da Valentina Vezzali, o ancora la camicia unica, realizzata con le toppe dei diversi sponsor portata da Valentino Rossi durante l’annuncio del passaggio in Ducati. Trovo molto affascinante anche il mondo dello sci. Possiedo la tuta indossata nell’ultima discesa da Isolde Kostner, è molto particolare perché l’atleta ha fatto dei disegnini all’interno per commemorare l’evento, o ancora il cappellino della fondista Manuela Di Centa in cui lei ha attaccato un cartellino ironico che riporta la scritta “Il cappello Di Centa fatiche”.

Quali sono i pezzi più difficili da reperire?

Sicuramente quelli degli sport minori, sono oggetti personali da cui l’atleta difficilmente si separa soprattutto se rappresentano un momento decisivo della carriera, come per esempio la maglia indossata dal maratoneta Baldini durante l’Olimpiade in cui vinse l’oro. Per il calcio la situazione è diversa la rarità dipende da molti fattori. Le maglie più rare sono quelle degli anni Cinquanta e Sessanta prima dell’avvento degli sponsor e quindi del propagarsi del merchandising. Dagli anni Settanta in poi per rendere unica una maglietta bisogna legarla a un grande nome e a un evento particolare.

Immagino che girino molti falsi, soprattutto nel campo delle magliette. Se non vi sono attestati come si riconosce l’autenticità?

Su internet è difficilissimo, ecco perché preferisco acquistare in aste conosciute. Altrimenti bisogna trovare degli indizi, per esempio vedere se la taglia di un giocatore corrisponde, sapere se dei giocatori hanno determinate abitudini. Alex del Piero, per esempio, porta magliette tagliate a vivo e prive di alcune cuciture e così via. Le magliette indossate hanno l’etichetta interna della maglia tagliata e possiedono un codice – spesso nascosto – stampigliato nel colletto. Le maglie della nazionale italiana devono riportare la scritta in Made in Thailandia, quelle con la scritta made in Malesia sono invece realizzate per i negozi. Insomma con l’esperienza ci si impratichisce!

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