Per i 150 anni del movimento artistico una mostra che celebra la nascita e l’evoluzione dell’Impressionismo. L’esposizione, a cura di Vittorio Sgarbi, è un’antologica con 69 opere divise in 3 sezioni
PIERRE-AUGUSTE RENOIR – Baigneuse endormie – Olio su tela su tavola – 17,78 x 15,55 cm -Collezione privata
Apre il 23 novembre, negli spazi espositivi della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta a Napoli, la mostra “Impressionisti e la Parigi fin de siècle”, prodotta da Navigare Srl in collaborazione con Polo Culturale Pietrasanta e Lapis Museum a cura di Vittorio Sgarbi, in collaborazione con Stefano Oliviero, patrocinata da Regione Campania e Città di Napoli.
L’esposizione, dal carattere antologico, è un omaggio al rivoluzionario movimento artistico francese nato 150 anni fa, con la prima esposizione parigina che ne segnò il debutto ufficiale sulla scena mondiale, il 15 aprile 1874.
Le 69 opere esposte, realizzate da 40 artisti prevalentemente francesi, sono suddivise in 3 sezioni che tracciano la storia delle origini e le evoluzioni dell’Impressionismo, sullo sfondo della Parigi di fine secolo, vivace e luminosa protagonista di epocali cambiamenti.
La prima sezione, intitolata La rivoluzione realista e l’École de Barbizon. La strada verso l’Impressionismo vede la presenza di 18 opere, per lo più dipinti a olio e acqueforti, realizzate da artisti della Scuola di Barbizon, tra i quali: Corot, Delacroix, Rousseau, Millet, Courbet, Lecomte, dediti alla pittura paesaggistica e realistica e punti di riferimento per gli Impressionisti.
Con la seconda sezione, intitolata La conquista degli Impressionisti, la mostra entra nel vivo della storia del nuovo movimento artistico, una partitura a più voci che prende forma nella pullulante Ville Lumiere, sede della seconda Esposizione Universale. È in questa sezione che sfilano davanti allo sguardo del visitatore 45 opere di 21 artisti, ispirati dalla scuola di Barbizon ma capaci di elaborare nuove forme espressive rivoluzionarie, molto distanti dall’accademismo fino ad allora imperante. Le opere qui presenti sono soprattutto incisioni e disegni, che mettono in luce i lavori di studio e di preparazione per opere di grandi artisti come, tra gli altri, Cézanne, Manet, Boudin, Degas, Renoir, Forain, Guillaumin, Monet e Mary Cassat, pittrice americana, una delle poche donne ammesse al consesso maschile dell’arte dell’epoca.
PIERRE BONNARD – Veduta di Le Cannet – Acquerello su carta – 26 x 34 cm -Collezione privata
La terza sezione, Dopo la conquista: l’arte non è solo riproduzione ospita 6 opere del periodo post impressionista realizzate dall’artista svizzero-francese Jeanniot, dal delicato paesaggista Firmin Girard, dal pittore e incisore svizzero Ranft il cui dipinto “Ladies in café” è stato scelto come immagine simbolo dell’esposizione, fino a lambire la pittura Nabis, con Bonnard e Denis.
RICHARD RANFT – Ladies in café – 1900 – Pastello su cartone – 49,5 x 32,5 cm – Collezione privata
Completa l’esposizione un’area multimediale attrezzata con postazioni dotate di Oculus 3D che consentono la visione virtuale di alcune opere impressioniste di ambientazione parigina e altre di ambientazione naturalistica, avendo la sensazione di entrare nei dipinti e vivere le atmosfere dell’epoca.
SCHEDA
Titolo: “Impressionisti e la Parigi fin de siècle”
Dove: Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta – Lapis Museum – Piazzetta Pietrasanta 17/18 – Napoli
Quando: dal 23 novembre 2024 al 27 aprile 2025
Orari: lun-ven. 9.30-19.30, sab., dom. e festivi 9.30-20.30
Ingresso: 15 euro intero, 10 euro ridotto
Info: +39 3516051103 – www.navigaresrl.com