La mostra, ospitata a Palazzo delle Paure, presenta il disegno del Sacrificio di Isacco, realizzato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1530, il dipinto di Giuseppe Vermiglio Sacrificio di Isacco e le copie in bronzo delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti del medesimo soggetto
Filippo Brunelleschi, Sacrificio di Isacco_part© ph. Antonio Quattrone
La mostra presenta il disegno del Sacrificio di Isacco, realizzato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1530, il dipinto di Giuseppe Vermiglio Sacrificio di Isacco e le copie in bronzo delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti del medesimo soggetto.
Cuore di questo evento è la riflessione sul tema della centralità della paternità di Dio nel Natale.
La riflessione prende spunto da un soggetto – il Sacrificio di Isacco (Genesi 22) – che fa da ponte di collegamento tra il mistero del Natale e il mistero della Pasqua: Gesù Cristo che nasce a Betlemme è il nuovo Isacco. Anche in termini artistici la vicenda di Abramo e di suo figlio Isacco è occasione pressoché unica di raffigurare un evento “contro natura” – il padre che accetta di sacrificare il figlio per volere di Dio – scongiurato dall’intervento di Dio stesso solo un istante prima della catastrofe. I drammi del padre e quello del figlio nell’interpretazione artistica si traducono in un groviglio di emozioni fortissime che si dipanano con i tempi dati dalla narrazione biblica.
Vermiglio, Il sacrificio di Isacco, particolare
Il capolavoro protagonista dell’esposizione è infatti lo straordinario disegno del Sacrificio di Isacco, realizzato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1530, apparso un’unica volta in mostra dopo il restauro del 2017 che ha permesso di ritrovare l’immagine delineata dall’artista sul verso del foglio. Il capolavoro è custodito presso la Fondazione Casa Buonarroti (inv. 70 F).
Il foglio autografo di Michelangelo parte dai precedenti rinascimentali – in particolare dal Sacrificio di Isacco scolpito da Donatello per l’opera del Duomo di Firenze – e ne amplifica la portata drammatica sia attraverso il serrato dialogo tra Abramo e l’angelo sia per mezzo della torsione dei corpi. L’opera, databile intorno al 1530, rivela una fase matura dell’attività del grande artista e sembra preannunciare il movimento tormentato del Giudizio finale nella Cappella Sistina.
Michelangelo, Il sacrificio di Isacco, particolare
In mostra accompagnano il disegno di Michelangelo altre tre opere di analogo soggetto: la seicentesca tela del “Sacrificio di Isacco” dipinta da Giuseppe Vermiglio e le copie in bronzo delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti.
Lorenzo Ghiberti, Sacrificio di Isacco, Museo Nazionale del Bargello_part© ph. Antonio Quattrone
Scheda
Titolo: Il sacrificio del Padre. Il segno di Michelangelo
Dove: Palazzo delle Paure, Piazza XX Settembre 22, Lecco
Quando: fino al 3 marzo 2024
Orario: lunedì: chiuso, martedì: 10 – 14, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: 10 – 18
Biglietti: interno: 2 euro