Alla Basilica Palladiana una mostra che restituisce uno spaccato della vita quotidiana nell’antico Egitto, con un focus particolare su Tebe, l’odierna Luxor, e Deir el-Medina, il villaggio, fondato intorno al 1500 a.C., dove scribi, disegnatori e artigiani lavoravano per costruire e decorare le tombe dei faraoni nelle Valli dei Re e delle Regine
Elemento di mobile – Nuovo Regno (1539 – 1076 a.C.) Deir el-Medina (?) – Legno – Cat. 2458/02, Torino, Museo Egizio – Credito fotografico: Museo Egizio, Torino
Statue colossali, tombe e sarcofagi decorati, bassorilievi e stele dipinti, rotoli di papiro e reperti millenari: sono gli ingredienti della mostra “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone” che, attraverso circa 200 reperti provenienti dal Museo Egizio, racconta la comunità di Deir el-Medina, l’antico villaggio che ospitava gli artefici delle monumentali tombe dei faraoni nella Valle dei Re e delle Regine.
Il percorso conduce i visitatori alla scoperta dell’antico Egitto e del suo immaginario attraverso le espressioni materiali di un mondo complesso e articolato: dagli strumenti d’uso quotidiano, allo sfarzo e alla sacralità dei faraoni. Nel corso dei secoli le loro tombe hanno conservato gli oggetti, la memoria e lo splendore di questa antica civiltà millenaria, di cui subiamo ancora oggi il fascino. La posizione esatta delle sepolture reali era segreta, nota solo ai sacerdoti, per custodire e proteggere le spoglie e le grandi ricchezze dei sovrani durante il loro viaggio nell’aldilà. Per questo motivo, gli operai e le loro famiglie vivevano isolati dal resto della società in un piccolo villaggio, oggi noto come Deir el-Medina, annidato tra le colline rocciose a poca distanza dalla necropoli reale, sulla sponda opposta del Nilo rispetto a Tebe. Grazie all’ingegno e all’opera degli abitanti di Deir el-Medina si è plasmata l’idea stessa che abbiamo dell’antico Egitto.
Stele dedicata da Smen, al fratello Mekhimontu e a sua moglie Nubemusekhet – Nuovo Regno, XVIII dinastia (1539-1292 a.C.) – Deir el-Medina – Calcare – S. 9492, Torino, Museo Egizio – Credito fotografico: Museo Egizio, Torino
La mostra curata dal Museo Egizio sotto il coordinamento del direttore Christian Greco hanno lavorato Corinna Rossi, i curatori Cédric Gobeil e Paolo Marini accompagna i visitatori in un viaggio ideale, dalla Basilica Palladiana, al centro della Vicenza di oggi, alla Tebe monumentale di 3300 anni fa, per poi attraversare il Nilo e raggiungere il piccolo villaggio di Deir el-Medina, alla scoperta della città dei morti e di un fantastico aldilà, creato dal lavoro paziente ed esperto degli uomini al servizio del faraone.
Una serie di installazioni multimediali accompagnano l’esperienza dei visitatori, rompendo e allargando i confini della cultura materiale: gli oggetti fisicamente presenti sono virtualmente ricongiunti alla propria storia e al contesto originario, ormai inevitabilmente perduto. La mostra si articola in temi fra loro collegati. Il suggestivo spazio sotto la volta della Basilica si divide in due ampie sezioni: una prima parte che illustra la vita terrena e la creazione di questi capolavori millenari, e un secondo momento dedicato alla vita dopo la morte.
Ostrakon dedicato dal Delegato della Squadra Amenkhau alla dea serpente Meretseger – Nuovo Regno, XX dinastia, Regno di Ramesse III – Ramesse IV (1187-1150 a.C.) Deir el-Medina – Calcare – Cat. 1522, Torino, Museo Egizio – Credito fotografico: Museo Egizio, Torino
Scheda tecnica
Titolo: I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone
Quando: prorogata al 28 maggio 2023
Dove: Basilica Palladiana, Piazza dei Signori, Vicenza
Apertura: 10-18 (la biglietteria chiude 30 minuti prima). Chiuso il lunedì
Ingresso: Intero € 13,00 – Ridotto € 11,00
Info: Tel. 0444/326418 info@mostreinbasilica.it – www.mostreinbasilica.it