Alla Pinacoteca Nazionale di Bologna un progetto espositivo, inaugurato il 28 ottobre scorso, dedicato al maestro del barocco emiliano e alla sua fiorente bottega. Prosegue invece, fino al 26 novembre, la mostra ‘Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti’ presso la Sala Urbana della Collezioni Comunali d’Arte

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666) Lucrezia, 1644 ca. – Olio su tela, cm 56 x 51 (con cornice) Bologna, UniCredit Art Collection, Quadreria di Palazzo Magnani
La Pinacoteca Nazionale di Bologna propone un importante progetto espositivo dedicato alla figura di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Incentrata su alcuni tra i suoi più significativi dipinti, l’esposizione si focalizza sulle diverse fasi della sua attività, sui motivi del successo della sua azienda a conduzione famigliare e sul rapporto con la clientela e i collaboratori più fidati, con l’obiettivo di chiarire le dinamiche professionali, artistiche e imprenditoriali che hanno caratterizzato il suo prolifico percorso.
La mostra, curata da Barbara Ghelfi e Raffaella Morselli, in collaborazione con lo staff del museo, ha aperto al pubblico il 28 ottobre 2023 e s’inserisce in una serie di iniziative che dalla città di Bologna si estenderà a diversi siti della Regione e ad altre prestigiose sedi museali nazionali. Tra il 2023 e il 2024 infatti il rinnovato interesse per la tradizione artistica bolognese ed emiliana e per la figura del Guercino porterà diverse istituzioni a organizzare esposizioni e percorsi sul grande maestro della pittura barocca, a partire dalla riapertura della Pinacoteca di Cento, prevista per novembre 2023.

Anonimo sec. XVIII San Giovanni Battista in carcere tentato da Salomè (copia da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino), 1640 ca. – Olio su tela, cm 97 x 117,5 (con cornice) – Bologna, Collezioni Comunali d’Arte
L’esposizione riunisce una ventina di opere, tra cui figurano i capolavori del maestro conservati presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, come la Madonna del Passero (1615-1616), San Sebastiano curato da Irene (1619), La Vestizione di San Guglielmo (1620) e il San Bruno in adorazione della Madonna col Bambino in Gloria (1647). A questi si aggiungono alcuni prestiti mirati di opere dell’artista e dei suoi collaboratori, come l’Autoritratto di collezione privata tedesca, il Padre eterno col puttino, del 1620, proveniente dai Musei di Strada Nuova di Genova, il San Sebastiano del 1619 della Galleria Nazionale delle Marche, L’ortolana che conta le monete, preziosa opera di collaborazione tra il Guercino e il fratello Paolo Antonio. I rapporti tra Guercino, i suoi fidati assistenti e la committenza vengono indagati alla luce di inedite testimonianze d’archivio che contribuiscono a chiarire i sistemi di produzione dell’atelier.

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666) Trinità, 1616 – Olio su tela, cm 154 x 262 (con cornice) Bologna, UniCredit Art Collection, Quadreria di Palazzo Magnani
La mostra avrà uno dei suoi punti di forza nell’esposizione dello strumento più utile per comprendere il funzionamento dello studio del pittore, ovvero il Libro dei conti, generosamente concesso in prestito dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Il registro, nel quale venivano annotati i quadri venduti, il nome dei clienti e i relativi guadagni, rappresenta un inventario prezioso dei molti dipinti eseguiti nella fiorente bottega del Centese.
Infine il pubblico potrà addentrarsi nei contenuti della mostra e nella conoscenza della tecnica pittorica del Guercino attraverso un tavolo multimediale nel quale saranno proposti alcuni percorsi di approfondimento, a partire dalle novità emerse nel corso delle indagini diagnostiche condotte sulle opere della Pinacoteca di Bologna dal Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna) nell’ambito del progetto Guercino. Oltre il colore.

Filippo Conventi (Modena, ?) Vestizione di San Guglielmo (copia da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino), 1785 ca. – Olio su tela, cm 58,5 x 43 (con cornice) – Bologna, Collezioni Comunali d’Arte
Scheda
Titolo: Guercino nello studio
Dove: Pinacoteca Nazionale di Bologna, Via delle Belle Arti, 56, 40126 Bologna
Quando: dal 28 ottobre 2023 all’ 11 febbraio 2024
Info: Centralino: tel. 051.42.09.411

Cesare Gennari (Cento, 1637 – Bologna, 1688) – Ritratto di Francesco Maria Dal Sole, 1665 ca. – Olio su tela, cm 94 x 81,5 (con cornice) Bologna, ASP Città di Bologna: La Quadreria di Palazzo Rossi Poggi Marsili
Prosegue l’esposizione Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti promossa dai Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna e curata da Silvia Battistini, intesa ad approfondire alcuni aspetti della produzione del maestro e degli artisti che si formarono presso di lui e la sua bottega.

Bartolomeo Gennari il Giovane (Cento, 1633 – Bologna, 1715) San Girolamo penitente, 1650 ca. – Olio su tela, cm 117,5 x 97,5 (con cornice) Bologna, Collezioni Comunali d’Arte
La mostra, visibile fino al 26 novembre 2023 è allestita nella Sala Urbana della Collezioni Comunali d’Arte, che conservano una pregevole copia antica (probabilmente eseguita dalla bottega) di un quadro ‘da stanza’ di Guercino, raffigurante San Giovanni Battista in carcere tentato da Salomè, iconografia molto rara, ma di cui il maestro realizzò due versioni molto simili e da cui furono tratte numerose copie coeve. Da qui nasce lo spunto per mettere a confronto opere di Guercino eseguite in epoche diverse della sua carriera, nelle quali i soggetti hanno fisionomie così connotate da presentarsi come ‘teste di carattere’: la Trinità (1616) e Lucrezia (1644 ca.) provenienti dalla Collezione UniCredit di Palazzo Magnani a Bologna e il già citato San Giovanni Battista (1630 ca.) delle Collezioni Comunali d’Arte.
A queste opere si aggiunge l’esposizione di ritratti realizzati da collaboratori e allievi delle generazioni successive: di Benedetto Gennari il Giovane, Ritratto di fanciulla (Ippolita Obizzi?) (1692 ca.) delle Collezioni Comunali d’Arte, e del fratello Cesare Gennari, Ritratto di Dorotea Fiorenza Saccenti (1660 ca.) e Ritratto di Francesco Maria Dal Sole (1665 ca.) dell’ASP Città di Bologna: La Quadreria di Palazzo Rossi Poggi Marsili

Anonimo sec. XVIII Flora (copia da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino) – Olio su tela, cm 51,5 x 61,5 (con cornice) Bologna, Collezioni Comunali d’Arte
Inoltre, con tre opere conservate alle Collezioni Comunali d’Arte, si dedica una sezione alla fama raggiunta dai dipinti del Guercino: il San Girolamo penitente, di un suo stretto collaboratore ed emulo come Bartolomeo Gennari, proveniente dalla collezione di Agostino Sieri Pepoli; le copie settecentesche di piccolo formato della celebre Vestizione di san Guglielmo – il cui originale si trovava dal 1620 nella chiesa di San Gregorio e Siro a Bologna -, probabilmente entrato nelle collezioni pubbliche grazie al lascito di Luca Sgarzi nel 1850, e della Flora, proveniente dalla collezione di Pier Ignazio Rusconi, tratto dal dipinto commissionato nel 1642 dal riminese Giovanni Orio e oggi conservato a Roma a Palazzo Rospigliosi.
La mostra offre anche l’occasione per approfondire la storia collezionistica di alcune delle opere del museo e testimonia quindi la vivacità del mondo degli amatori d’arte nella Bologna dell’Ottocento.
Scheda
Titolo: Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti
Dove: Collezioni Comunali d’Arte, Piazza Maggiore 6, Bologna
Quando: fino al 26 novembre
Orari: aperto martedì e giovedì h 14-19; mercoledì e venerdì h 10-19; sabato, domenica e festivi h 10-18.30
Ingresso: € 6,00 intero / € 4,00 ridotto
Info: https://www.culturabologna.it