Una mostra a Palazzo Zabarella indaga i presupposti culturali e figurativi che hanno concorso alla nascita del movimento che ha caratterizzato in modo così dirompente la prima metà del ‘900. Fino al 26 febbraio 2023
Il Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo, pubblicato a Milano l’11 marzo 1915 a opera di Giacomo Balla e Fortunato Depero, sigla il punto d’arrivo di una stagione artistica, quella del Futurismo, che è l’anima e l’essenza di una mostra d’eccezione che indaga in modo assolutamente inedito le origini del movimento.
“Futurismo 1910-1915. La nascita dell’avanguardia”, allestita nelle sale di Palazzo Zabarella a Padova, si impone infatti come “sguardo altro”, offrendo una visione nuova ed originale e invitando alla scoperta di una realtà artistica fino a ora poco, o per niente, svelata. Sebbene negli ultimi quarant’anni si siano succedute molteplici rassegne dedicate al Futurismo, nessuna si è mai focalizzata in termini critici ed esaustivi sui presupposti culturali e figurativi, sulle radici, sulle diverse anime e sui molti temi che hanno concorso prima alla nascita e poi alla deflagrazione e alla piena configurazione di questo movimento che ha caratterizzato in modo così dirompente le ricerche dell’arte occidentale della prima metà del Novecento.
“Futurismo”, innanzitutto, significa “arte del futuro”, animata da un sentimento rivoluzionario di rinnovamento, di ribellione nei confronti della tradizione e di fiducia nelle possibilità offerte dal futuro e dalle sue innovazioni tecniche. Gli artisti della prima generazione di futuristi – Umberto Boccioni, in primis, e poi Carlo Carrà, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia, Giacomo Balla e Gino Severini – si pongono come obiettivo di risvegliare l’arte figurativa, e per farlo, guardano al Divisionismo, dichiarando l’ammirazione per i pittori di questa corrente che hanno messo a punto una elaborata tecnica mutuata dal Post-Impressionismo e dal Puntinismo. I futuristi si approprieranno quindi della loro pennellata, pur non nascondendo la loro attrazione per le forme sintetiche, la scomposizione dei piani e la distruzione della prospettiva del Cubismo (di cui però rinnegano la staticità), e senza dimenticare che dal Neoimpressionismo prendono in prestito la luminosità cromatica e dai Nabis il simbolismo dei temi.
Raccontano tutto questo e molto altro ancora, snodandosi in un percorso in crescendo, le oltre 100 opere, tutte appartenenti a un arco cronologico piuttosto ristretto, dal 1910, anno di fondazione del movimento in ambito pittorico, al 1915, quando la pubblicazione del Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo e l’ingresso in guerra dell’Italia tracciarono un netto spartiacque nelle ricerche artistiche del movimento.
Scheda tecnica
Titolo: Futurismo 1910 – 1915. La nascita dell’avanguardia
Quando: fino al 23 febbraio 2023
Dove: Palazzo Zabarella, via degli Zabarella 14 – Padova
Apertura: Dal martedì alla domenica 9.30 – 19. Chiuso il Lunedì e 25 dicembre. Aperto: 26 dicembre, 2 gennaio 2023.
Ingresso: Intero € 15 – Ridotto € 12
Info: Tel. 0498753100 www.zabarella.it – prenotazioni@palazzozabarella.it