In mostra oltre cento opere raccontano la carriera di uno degli artisti più importanti e meno conosciuti del Novecento storico. Fino al 29 settembre 2024
Felice Carena, Quiete, 1921, olio su tela, 150 x 181 cm, Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi (inv. 249) – Courtesy Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
A 145 anni dalla nascita, la mostra alle Gallerie d’Italia vuole ricostruire la parabola artistica del grande pittore torinese, ma fiorentino e veneziano d’adozione Felice Carena – considerato fino agli anni Quaranta uno dei grandi maestri del Novecento europeo – che ebbe una straordinaria produzione grazie alla sua ricerca pittorica, luminista e poetica. In mostra oltre cento opere, oggi conservate in collezioni pubbliche e private delle città in cui il pittore visse e lavorò (Torino, Roma, Firenze e infine Venezia), e anche importanti e sorprendenti inediti.
L’esposizione illustra la carriera e i successi di Carena che attraversa la prima metà del XX secolo con sperimentazioni sempre nuove, che spaziano dal simbolismo all’espressionismo, in una continua ricerca di dialogo con la tradizione classica e rinascimentale. Già in gioventù egli guardava non solo al luminismo nordico ma anche ai preraffaeliti e al simbolismo. In mostra saranno presenti le opere della piena plasticità degli anni Dieci, le composizioni molto più astratte e volumetriche degli anni Venti – come Gli Apostoli e La Pergola – fino ad arrivare all’opera del 1933 L’estate (L’amaca), che è da considerarsi uno dei suoi maggiori capolavori, per arrivare ai dipinti sacri del Dopoguerra italiano.
Felice Carena, Lo Specchio – studio, s.d., olio su compensato, 102 x 76 cm – Genova, collezione Galleria d’Arte Moderna, GAM Musei di Nervi (inv. GAM n. 525)© GAM-Galleria d’Arte Moderna, Musei di Nervi, Genova/Foto Jacopo Baccani
Felice Carena mantiene la sua peculiare individualità rispetto agli altri autori italiani dell’epoca. Nascono, infatti, i lavori “tardi” dal tono drammatico quanto splendente, e le opere di forte impatto religioso, come la Deposizione del 1939, proveniente dai Musei Vaticani, che rinnovano il percorso moderno dell’arte cristiana.
L’autore ottenne grandi successi e riscontri sin dagli esordi della sua carriera artistica e fu presente alle più importanti mostre di arte italiana e a molte Biennali di Venezia. La mostra alle Gallerie d’Italia di Milano segue idealmente l’ultima antologica complessiva dedicata all’artista realizzata a Venezia nel 2010.
Felice Carena, Estate (L’amaca), 1933, olio su tela, 156 x 200 cm – Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (inv. P/1078). Su concessione della Fondazione Torino Musei – foto: Studio Fotografico Gonella 2024
Attraverso sei sezioni espositive, ognuna dedicata a un periodo specifico della vita dell’artista – Tra Torino e Roma; Il periodo romano; Tra Roma e Firenze; Teatro; Il ritratto e la natura morta; Dipinti e Disegni Sacri – questa mostra restituisce il denominatore comune di tutti i lavori di Carena: la spasmodica ricerca di una luce interna agli oggetti. Una luce che non accarezza i corpi, ma si sprigiona da essi, diventando essa stessa “forma”.
Felice Carena, Autoritratto del pittore Carena, 1904 circa pastello su carta, diam. 45 cm – Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (inv. P/558). Credito Su concessione della Fondazione Torino Musei (foto: Studio Fotografico Gonella 2024)
Titolo: Felice Carena
Dove: Gallerie d’Italia, Piazza Scala – Milano
Quando: fino al 29 settembre 2024
Orari: Da martedi a domenica dalle 9.30 alle 19.30, il giovedì fino alle 22:30. Lunedì chiuso. Ingr. euro 10, rid. euro 8
Info: 800167619, eventi@gallerieditalia.com, milano@gallerieditalia.com – www.gallerieditalia.com