A Palazzo Fava oltre 70 dipinti per celebrare l’unicità di uno dei pittori più importanti della macchia. Dal 16 dicembre al 1° maggio 2023
Fattori G., Bovi al carro
“Perché si premia il quadro del sig. Fattori, si grida da ogni parte, se non ha soggetto che interessi? […] Il sig. Fattori non ha realizzato una forma in questo suo quadro, egli ha realizzato un sentimento”: con queste parole Telemaco Signorini, uno dei protagonisti della rivoluzione pittorica macchiaiola, difendeva dalle pagine del Gazzettino il premio assegnato nel 1866 dalla Società d’Incoraggiamento di Firenze alle Macchiaiole di Giovanni Fattori, dipinto della piena maturità. Parole che, individuando nel sentimento l’elemento fondamentale della pittura fattoriana, coglievano il segno di una pratica artistica capace, nella ritrattistica come nei paesaggi, nei quadri di soggetto campestre così come nelle grandi tele risorgimentali, di rivelare una peculiare maestria nell’esprimere l’umanità più vera e le più profonde emozioni.
Ed è proprio attorno a questo aspetto che ruota la mostra “Fattori. L’umanità tradotta in pittura” realizzata in collaborazione con l’Istituto Matteucci. Il percorso espositivo a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi, studiose e profonde conoscitrici della vasta produzione di Fattori, presenta una straordinaria selezione di oltre 70 opere della produzione del maestro indiscusso della macchia, eccezionale precursore della modernità̀ del XX secolo.
Fattori G., L’appello dopo la battaglia del 1866
L’esposizione a Palazzo Fava vuole restituire, attraverso un excursus temporale e tematico nella poderosa produzione dell’autore, il suo sguardo al contempo innamorato e disincantato sull’esistenza, rivelandone l’inconsapevole poesia che, nonostante tutto, essa nasconde. In tale capacità di “liberare” l’essenza del transitorio, fissandola nei diversi generi pittorici coi quali egli si è confrontato, risiede la modernità di Fattori, intesa come capacità di cogliere l’immutabilità del sentimento umano, l’eternità dietro la contingenza.
Fattori G., Soldati francesi del ’59
“La rinnovata attenzione nei confronti dei Macchiaioli è confermata non solo dalla vasta bibliografia ad essi dedicata dal Dopoguerra ad oggi, ma anche dall’interesse mostrato per la loro pittura da istituzioni museali straniere. É quanto emerso nelle fasi di progettazione di una mostra all’interno della quale spiccano autentiche pietre miliari degne delle più prestigiose collocazioni pubbliche. Proprio nell’opportunità di alzare il velo su di esse consiste l’elemento di maggior attrazione della mostra, restituendo un Fattori, se possiamo dirlo, “privato”, meno conosciuto e indagato” dicono le curatrici.
Fattori G., Pastura maremmana. Cavalli al pascolo
Nei magistrali ‘ritratti dell’anima’, dipinti tra il 1861 e i primi anni del Novecento, la sensibilità introspettiva si combina con il marcato realismo di stampo toscano. Particolarmente attraente la serie di ritratti di amici e parenti che, come testimoni diretti di brani di vita del pittore, rivelano gli aspetti più intimi e lo strato sociale del suo mondo: tra questi I fidanzati del 1861, che restituiscono le fisionomie dei modelli, la cugina Argia Bongiovanni e Valfredo Carducci, fratello di Giosuè.
Fattori G., Carrozza alle Cascine
E ancora gli studi di paesaggio dell’aurea stagione di Castiglioncello, oasi di pace che lo accoglie alla morte dell’amata moglie Settimia Vannucci e gli restituisce slancio creativo, e la narrazione attenta e nostalgica delle trasformazioni del tessuto urbano fiorentino, fra tetti, carrozze e barrocciai, le vedute marine come Mare azzurro, La Punta del Romito e La Punta del Romito con barche e pescatori.
Risale alla fine degli anni Ottanta l’incontro con la vitalità primigenia della Maremma, dove il pittore coglie, nella simbiosi tra uomo e animale, la traccia della propria anima insieme schietta e genuina. Un incontro che dà nuovo slancio alla sua creatività, con capolavori quali La mena in Maremma o il lirico Viale con buoi e spaccapietre, presentato alla critica internazionale nella rassegna International Exhibition di Filadelfia del 1876.
Scheda tecnica
Titolo: Fattori. L’umanità tradotta in pittura
Quando: dal 16 dicembre 2022 al 1 maggio 2023
Dove: Palazzo Fava, via Manzoni, 2 – Bologna
Apertura: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: 10-19; ultimo ingresso ore 18.00
Info: Tel. 05119936305 – https://genusbononiae.it – palazzofava@genusbononiae.it