A 600 anni dalla realizzazione del Ciclo della Vera Croce per la chiesa di Santo Stefano, la mostra raccoglie il maggior numero di opere, mai presentato finora, dell’autore che, a lato di Masaccio e del Beato Angelico, ha contribuito, in maniera decisiva, all’avvio della pittura rinascimentale a Firenze nel Quattrocento
TOMMASO DI CRISTOFANO DI FINO, DETTO MASOLINO Panicale di Renacci [?] 1383-documentato fino al 1435 Madonna dell’Umiltà allattante 1415 circa tempera e oro su tavola Firenze, Gallerie degli Uffizi
Fino al 7 luglio 2024, il Museo della Collegiata di Sant’Andrea e la Chiesa di Santo Stefano a Empoli (FI) sono teatro di uno straordinario e irripetibile evento d’arte, dedicato a Masolino da Panicale (1383/84 – 1436/40), autore che, a lato di Masaccio e del Beato Angelico, ha contribuito, in maniera decisiva, all’avvio della pittura rinascimentale a Firenze nel Quattrocento e che proprio nella città toscana ha vissuto uno dei momenti decisivi di crescita stilistica.
A Empoli, infatti, ha lasciato alcune prove capitali come il Compianto sul Cristo morto nel battistero della collegiata di Sant’Andrea e altri affreschi nel transetto destro della chiesa di Santo Stefano.
Lorenzo Monaco, Madonna dell’Umiltà tra i Santi Donnino, Giovanni Battista, Pietro e Antonio Abate; Angelo annunciante e Vergine annunciata (1404) tempera e oro su tavola Empoli, Museo della Collegiata di Sant’Andrea, da San Donnino Foto di Rabatti e Domingie
La mostra dal titolo Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento, promossa e organizzata dal Comune di Empoli e dalla Fondazione CR Firenze, raduna il maggior numero di opere, mai presentato finora, di Masolino da Panicale, alcune conservate a Empoli, altre provenienti da prestigiose istituzioni come le Gallerie degli Uffizi a Firenze, il Museo del Bargello a Firenze, la Pinacoteca Vaticana, il Musée Ingres di Montauban, la chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze, il Museo di Palazzo Venezia a Roma, il Museo di San Matteo a Pisa e molti altri ancora.
“Questa mostra rappresenta una tappa fondamentale del mio percorso decennale come Sindaca di Empoli – commenta la Sindaca di Empoli Brenda Barnini -. Il titolo dell’esposizione pone l’accento sulla nostra città, spalancando le porte sul suo passato, su un periodo storico in cui artisti straordinari si sono incontrati e hanno realizzato qualcosa di unico.”
Masolino, Compianto su Cristo morto (dettaglio), Empoli, Museo della Collegiata di Sant’Andrea, inv. 95 Foto di Rabatti e Domingie
Masolino, Compianto su Cristo morto (dettaglio), Empoli, Museo della Collegiata di Sant’Andrea, inv. 95 Foto di Rabatti e Domingie
“Siamo lieti di partecipare insieme al Comune di Empoli – afferma Bernabò Bocca, Presidente della Fondazione CR Firenze – a questa prestigiosa mostra che celebra uno dei più grandi artisti del Rinascimento e mette in luce un preciso periodo storico della committenza empolese.”.
L’esposizione si tiene in occasione del 600° anniversario della realizzazione di uno dei capolavori di Masolino, concluso proprio nel 1424, ovvero il ciclo di affreschi con le Storie della vera Croce per la cappella della Compagnia della Croce nella chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli, di cui restano ancora dei frammenti e delle sinopie molto importanti.
Negli anni a cavallo tra Trecento e Quattrocento, Empoli visse un periodo di grande sviluppo economico diventando punto di riferimento di una vasta area che coincideva con la parte centro-occidentale della Toscana. Le fu favorevole la posizione lungo l’arteria stradale e fluviale più importante della regione, approdo di gente e di merci.
Empoli a quel tempo divenne un punto di attrazione per i migliori artisti di stanza nella vicina Firenze, quali i campioni del gotico internazionale, Lorenzo Monaco (nel 1404) e Gherardo Starnina (nel 1409), il giovane Donatello e Giovanni di Francesco Toscani, infine Masolino, attorniato da una schiera di pittori, da Bicci di Lorenzo a Rossello di Jacopo Franchi, da Francesco d’Antonio a Borghese di Pietro.
Uno degli obiettivi della rassegna è quindi di ricostruire il contesto culturale in cui si mosse Masolino, artista dalla delicata vena espressiva, incline a un’interpretazione particolarmente tenera e sensibile della nuova resa della corporeità e degli affetti che era stata introdotta in pittura grazie allo stimolo decisivo di Donatello e degli scultori.
L’appuntamento empolese giunge al termine di una campagna di studi e di ricerche condotta in questi ultimi anni sui monumenti di Empoli e del suo territorio, che ha già comportato nuove aperture e acquisizioni del patrimonio storico artistico locale e che, proprio in occasione della mostra, vedrà la ricollocazione della Crocifissione di Lorenzo di Bicci sull’altare della cappella della Croce della chiesa di Santo Stefano, l’approntamento di una nuova illuminazione per le sinopie della Leggenda della Vera Croce e la realizzazione di un apparato digitale interattivo dedicato al ciclo.
Borghese di Piero, Madonna con Bambino, Terricciola (PI) Santuario di Monterosso. Foto di Irene Taddei
“A seicento anni dalla documentazione di Masolino da Panicale in Santo Stefano, dove lasciò un ciclo della vera Croce e altri affreschi – dichiarano Cristina Gelli, direttrice dei Musei di Empoli, Silvia De Luca, Andrea De Marchi e Francesco Suppa, curatori della mostra -, la città di Empoli rende omaggio a un protagonista della transizione dal gotico internazionale al rinascimento, rievocando un clima sperimentale e una polifonia di artisti.”
La svolta avviene con Lorenzo Monaco, massimo protagonista del tardogotico toscano, a lato di Lorenzo Ghiberti, di cui viene esposto il Trittico di San Donnino, con al centro una Madonna dell’Umiltà, accasciata su un cuscino dorato, dal timido sorriso, in dialogo con santi infinitamente più piccoli di lei, avvolti da ampi mantelli, che segna il suo passaggio alle delicatezze estreme e alle accese calligrafie importate dalla Spagna da Gherardo Starnina.
Niccolò di Pietro Gerini, Cattura di Cristo, Empoli, Museo della Collegiata di Sant’Andrea. Foto di Rabatti e Domingie
Questa apertura di gusto verso nuove soluzioni stilistiche convinse i committenti empolesi a chiamare in città autori della nuova generazione. Tutto era pronto per accogliere Masolino che sarà protagonista della sezione attorno cui si costruisce tutta la rassegna.
Oltre al Compianto su Cristo morto si possono ammirare altri capolavori del maestro toscano, come l’elegante Madonna dell’Umiltà degli Uffizi, un San Francesco inedito di collezione provata, o la Dormitio Virginis e la Crocifissione, entrambi provenienti dai Musei Vaticani, o ancora la sinopia con Pasce oves meas, dal ciclo della Cappella Brancacci.
La mostra si completa con le opere di quei pittori che condividevano con Masolino l’apertura a una pittura più carnosa e sensibile. È il caso di Giovanni di Francesco Toscani, che verso il 1410 dipinse un polittico per San Martino a Pontorme, probabilmente per racchiudere una Madonna giovanile di Donatello di Francesco d’Antonio, allievo di Lorenzo Monaco, documentato a fianco di Masolino, a Empoli nel 1424, qui con la Madonna della Cintola di Loppiano.
Niccolò di Pietro Gerini, Ultima cena, Empoli, Museo della Collegiata di Sant’Andrea. Foto di Rabatti e Domingie
Scheda
Titolo: Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento
Dove: Museo della Collegiata di Sant’Andrea | Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, Empoli (FI)
Quando: fino al 7 luglio 2024
Orario: Martedì-domenica, ore 10.00 – 18.00
Biglietti: Intero: € 13,00, Ridotto: €10,00
Info: tel. 0571 757563 | empolimusei@comune.empoli.fi.it
www.empoli1424.empolimusei.it