In mostra alla Palazzina di Caccia di Stupinigi gli scatti selezionati da Erwitt in persona che hanno meglio descritto il concetto inesprimibile e totalizzante della famiglia
Elliott Erwitt, USA. New York City. 1977
Elliott Erwitt, il grande autore che ha fatto la storia fotografica del nostro secolo, con il suo stile unico, potente e leggero, romantico o leggermente ironico, affronta in modo trasversale il tema della Famiglia.
La curatrice della mostra Biba Giacchetti, ha chiesto a uno dei più importanti maestri della fotografia di creare un album personale e pubblico, storico e contemporaneo, serissimo e al contempo ironico: è nata così “Elliott Erwitt – FAMILY”.
Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi le fotografie che nella lunghissima carriera di Erwitt – oggi 94enne – meglio hanno descritto e rappresentato tutte le sfaccettature del concetto così inesprimibile e totalizzante dell’essere famiglia. Niente è infatti più assoluto e relativo, mutevole, universale e altrettanto particolare come il tema della famiglia, che ha a che fare con la genetica, il sociale, il diritto, la sicurezza, la protezione e l’abuso, la felicità e la tristezza. Mai come oggi la famiglia è tutto e il suo contrario.
Gli scatti esposti in mostra nelle antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi sono stati selezionati da Erwitt in persona e raccontano trasversalmente settant’anni di storia della famiglia e delle sue infinite sfaccettature intime e sociali. Si offrono indifferentemente all’osservatore istanti di vita dei potenti della terra, come Jackie al funerale di JFK, accanto a scene intime come la madre che osserva rapita la neonata, che poi è Ellen, la primogenita del fotografo.
Scorci rigorosamente in bianco e nero da tutto il mondo. Dalla Provenza, in Francia, un adulto che porta con sé un bambino, in bicicletta, su un viale alberato che pare non avere fine, un’immagine celebre e tanto amata. Dall’Irlanda due anziani, di spalle, si godono la brezza del mare, curvati e appesantiti dall’età, ma insieme. Dalla Cina un bimbo aiuta la sua mamma a spingere un carrellino pieno di povere cose. Dagli Stati Uniti la protagonista del manifesto della mostra: un’elegante signora, vestita con soprabito e stivali alti, raffigurata mentre porta a passeggio un buffo e minuscolo cagnolino da una parte e un altrettanto imponente cane dall’altra; la celebre immagine iconica di Erwitt: Felix Gladys and Rover
Elliott Erwitt, USA. Arlington, Virginia. November 25, 1963. Jacqueline KENNEDY at John F. KENNEDY’s funeral.
Elliott Erwitt, IRELAND. 1964
La cifra di Erwitt si esprime in questa mostra con un ritmo esilarante eppure profondo su un tema che certamente ha avuto un’importanza determinante nella sua vita personale, visti i quattro matrimoni, i sei figli e un numero di nipoti e pronipoti tutt’ora in divenire.
Come sempre Elliott Erwitt – spiega Biba Giacchetti “ è voluto uscire dai canoni classici e sviluppare il concetto di famiglia in modo libero e provocatorio. Immagini romantiche si alternano a immagini di denuncia (come quella del Ku Klux Klan), fino alla ben nota ironia che vuole assolvere chi elegge a membro prediletto della propria famiglia l’animale più amato, che sia un cane, un maiale o un cavallo, e celebrare così con serietà e sorriso, il sentimento universale che ci lega a chi amiamo”.
Scheda
Titolo: Elliott Erwitt. Family
Dove: Palazzina di Caccia di Stupinigi, Piazza Principe Amedeo, 7
Quando: dal 4 marzo all’11 giugno
Apertura: Dal Martedì al Venerdì 10 –17.30, Sabato e Domenica 10 –18.30. Lunedì chiuso.
Ingresso a pagamento
Info: tel. +39 011 6200634 – www.elliotterwitt.it – FB /nextexhibition
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