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Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze

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FIRENZE, DAL 7 FEBBRAIO AL 14 MAGGIO 2023

Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze

Icona di bellezza, regina della moda e del costume del tempo, influente personalità politica, appassionata d’arte: in mostra a Palazzo Pitti oltre 100 opere tra dipinti, sculture, disegni, antichi abiti di lusso e gioielli racconteranno la vita e l’impatto culturale di una delle più importanti figure femminili nella storia del Rinascimento. Il direttore Schmidt: “manager abilissima e vera e propria arbitra elegantiarum: era l’Anna Wintour del suo tempo”

Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni, Agnolo Bronzino, 1545 circa, Gallerie degli Uffizi

Al via da domani a Firenze la più grande mostra di sempre dedicata alla “Gran signora del Cinquecento”: oltre 100 opere, con rilevanti prestiti internazionali, tra dipinti, disegni, arazzi, abiti, gioielli, pietre preziose racconteranno la vita, la personalità e l’esteso impatto culturale di Eleonora di Toledo.

Moglie di Cosimo de’ Medici, che dopo la sua morte divenne Granduca, duchessa e reggente di Firenze, donna politicamente influente, vera e propria fondatrice del Giardino di Boboli per come oggi è conosciuto, ma anche icona di bellezza, Eleonora fu regina della moda e del costume del suo tempo, appassionata d’arte, scintillante (quanto raro) simbolo rinascimentale del potere e del carisma femminile.

 

Figlia del viceré di Napoli, don Pedro de Toledo, Eleonora era dotata di straordinarie capacità organizzative e svolse un ruolo fondamentale nello costruzione della corte medicea, introducendo l’etichetta spagnola a Firenze, rivoluzionando la moda delle élite, contribuendo alla trasformazione del paesaggio toscano. Ambiziosa quanto il marito, con lui lavorerà per raggiungere importanti obiettivi: accrescere la stabilità dello Stato, garantire al primo figlio il trono e al secondo la porpora, innalzare Cosimo alla dignità granducale, traguardo raggiunto solo in seguito alla scomparsa di Eleonora, morta per tubercolosi all’età di soli quarant’anni.

La maxi esposizione, organizzata dalle Gallerie degli Uffizi e curata dallo storico dell’arte e docente della New York University Florence Bruce Edelstein, è suddivisa in sette sezioni.

Ritratto di Pedro de Toledo come cavaliere dell’ordine di Santiago, 1542, di Tiziano Vecellio, prestito dell’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera

L’INFANZIA ALLA CORTE DI NAPOLI

Il primo capitolo della mostra racconta l’infanzia di Eleonora a Napoli, all’inizio del Cinquecento metropoli importantissima. Figure tra le più importanti nella sua formazione sono ovviamente i genitori di Eleonora: il padre Pedro de Toledo, viceré di Napoli, straordinario committente di palazzi, ville e giardini, e la madre, Maria Osorio Pimentel, attraverso la quale il marito ottenne il titolo nobiliare di marchese di Villafranca.

L’ARRIVO A FIRENZE

L’entrata di Eleonora a Firenze, quale moglie di Cosimo con il quale si era precedentemente sposata per procura a Napoli, fu grandiosa. Il suo arrivo fu celebrato con sommo sfarzo e, grazie a questo matrimonio, l’intera società fiorentina poté affermarsi sulla scena internazionale grazie al prestigio derivato dalla nuova corte ducale. La rievocazione in mostra delle decorazioni realizzate appositamente per i festeggiamenti può essere offerta attraverso l’esposizione di disegni, spartiti musicali, e altre importanti opere che le fonti ricordano tra quelle esposte per l’occasione nel cortile di Palazzo Medici; esposti anche gli anelli nuziali, uno dei quali ritrovato nella tomba di Eleonora e oggi custodito nel Tesoro dei Granduchi agli Uffizi.

 Arazzo della bottega di Nicolas Karcher, tessuto da un cartone di Francesco Salviati, Compianto sul Cristo morto degli Uffizi (probabilmente utilizzato da Eleonora nella sua cappella in Palazzo Vecchio nel decennio in cui mancava una pala d’altare dipinta dal Bronzino)

GLI UNDICI FIGLI DI ELEONORA

Eleonora ebbe da Cosimo ben undici figli. La cura degli interessi familiari e la nascita di una prole numerosa furono tra i suoi principali obiettivi. La precoce morte del primo duca di Firenze, Alessandro de’ Medici, e la mancanza di eredi legittimi avevano fornito a Cosimo l’occasione di essere scelto come successore al titolo con relativa facilità. La nascita della prima figlia, Maria, avvenne l’anno successivo dell’arrivo di Eleonora in città. L’erede maschio arrivò per secondo, dopo un propiziale pellegrinaggio al santuario francescano della Verna e fu chiamato Francesco. In rapida successione, arrivarono poi Isabella, futura duchessa di Bracciano, Giovanni, che sarà eletto cardinale, Lucrezia, che divenne duchessa di Ferrara, Garzia, Ferdinando, anch’egli dapprima cardinale e poi granduca, e Pietro, elenco a cui vanno aggiunti tre figli prematuramente scomparsi, Pietro detto “Pedricco”, Antonio e Anna. Nell’istruzione dei figli Eleonora svolse un ruolo fondamentale e si curò attentamente della loro immagine pubblica, perpetuandone la memoria attraverso l’esecuzione di numerosi ritratti.

Abito femminile (probabilmente indossato da una delle damigelle di Eleonora quando fu ricevuta in Vaticano nel 1560 da Papa Pio IV), 1560, prestito del Museo Nazionale di Palazzo Reale di Pisa, eseguito dalla bottega di Agostino da Gubbio

ELEONORA E L’ARTE

La Duchessa fu ispiratrice della committenza di corte e dialogò fittamente con artisti del calibro di Bronzino, Bachiacca, Salviati, Vasari e Stradano. A meno di un anno dall’arrivo e poco più di un mese dalla nascita della primogenita Maria, Eleonora si dedicò con energia alla creazione di una residenza adeguata alle esigenze della corte ducale. La famiglia smise di abitare Palazzo Medici, trasferendosi a Palazzo Vecchio, dove fu presto avviato il progetto che avrebbe trasformato la vecchia sede della Signoria nella sfarzosa dimora della famiglia ducale e dei loro servitori, con appartamenti riservati ai prestigiosi ospiti della corte. Un particolare risalto è dato in mostra all’interesse delle duchessa per i lavori prodotti dall’Arazzeria Medicea, fondata da Cosimo.

REGINA DEL FASHION NELLA FIRENZE DEL CINQUECENTO

Immenso fu l’impatto del gusto di Eleonora nella trasformazione della moda a Firenze, attraverso l’imposizione di abiti e vestiario adottati nella corte napoletana del padre don Pedro di Toledo. Eleonora fu responsabile diretta delle scelte del vestiario dei figli, delle sue dame, del marito e dell’intera corte.

L’AMORE PER I GIARDINI E LA ‘CREAZIONE’ DI BOBOLI

Eleonora svolse un ruolo di grande innovazione non solo nella moda ma anche nello sviluppo del verde. L’opera più importante tra le committenze della Duchessa fu senza dubbio il Giardino di Boboli. L’amore di Eleonora per questi spazi derivava dalla sua infanzia a Napoli, dove il padre aveva commissionato alcune residenze principesche per le quali erano state realizzate nuove tipologie di giardini.

Giovane divinità fluviale accompagnata da tre putti, 1548 circa, Pierino da Vinci, prestito del Louvre

L’EREDITA’ DI ELEONORA

L’ultimo capitolo della mostra è dedicato alla fortuna postuma di Eleonora e al suo lascito culturale. Dai ritratti che ne perpetuano il ricordo quale consorte di Cosimo (dopo che egli ebbe ottenuto titolo granducale), a raffigurazioni più tardive che la mostrano invecchiata e sofferente, oppure florida e giovane, come appare nel famosissimo ritratto di Bronzino con il figlio Giovanni. Tra le numerose eredità culturali di Eleonora in campo religioso si possono certamente annoverare il sostegno dato ai Gesuiti a Firenze, che ne sancirà il successo poi fatto proprio da Bartolomeo Ammannati, architetto di Palazzo Pitti, e dalla moglie Laura Battiferri, celebre poetessa strettamente legata alla Duchessa, e la fondazione per via testamentaria di un monastero per nobildonne dedicato alla Santissima Concezione.

SCHEDA

Titolo: Eleonora di Toledo e l’invenzione della Corte dei Medici a Firenze

Dove: Tesoro dei Granduchi, Palazzo Pitti – Firenze

Quando: dal 7 febbraio al 14 maggio 2023

Info: tel. +39 055 294883, infouffizi@cultura.gov.it – www.uffizi.it

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