Una mostra, al MA*GA di Gallarate, che ripercorre le tappe principali della carriera di Dadamaino (Emilia Maino), dal 1959 alla morte, attraverso 80 opere.
Dadamaino nello studio di via Boito a Milano, 1960
Fino al 4 aprile 2024 il MA*GA di Gallarate presenta la retrospettiva dedicata ad una delle protagoniste femminili dell’avanguardia del secondo novecento, a cura di Flaminio Gualdoni e realizzata dal Museo di Gallarate in collaborazione con l’Archivio Dadamaino, con il supporto di Galleria Arte Martinelli (Lodi, Miami Beach). La mostra ripercorre le tappe principali della carriera di Dadamaino (Emilia Maino), figura eccentrica del panorama artistico milanese, interprete fedele della lezione di Lucio Fontana, dal 1959 alla morte, presentata attraverso 80 opere distribuite lungo tutto il percorso del Museo.
Il piano superiore è occupato dagli esordi, con la potente invenzione dei Volumi, e tutta la fase di sperimentazione giovanile, messi a confronto e in dialogo con opere degli artisti coevi, da Piero Manzoni a Gianni Colombo. Al piano inferiore è esposta la non meno straordinaria maturità, dove spiccano la riproposizione de I fatti della vita, installazione composta da decine di fogli e tele con lettere dell’Alfabeto della mente, e la versione più vasta de Il movimento delle cose, un rotolo di poliestere che svolge la “scrittura” di Dadamaino su una superficie di trenta metri, presentato in una sua prima versione alla Biennale di Venezia del 1990.
L’artista
Dadamaino con Luciano Fabro, Basel 1994, ph. Gerni
Dadamaino (Edoarda Emilia Maino) nasce a Milano nel 1930. Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale la famiglia Maino si trasferisce a La Maddalena, frazione di Somma Lombardo (VA), dove vivevano i nonni materni, per poi tornare a Milano al termine del conflitto. Lì Edoarda frequenterà il Liceo Classico e successivamente la Scuola d’Arte Applicata all’Industria del Castello Sforzesco.
La sua formazione avviene tramite la frequentazione dell’avanguardia milanese che ha come punto d’incontro il Bar Giamaica in Brera: è vicina in particolar modo a Piero Manzoni, che frequenta dal 1957 e a Lucio Fontana, che influenza profondamente la sua ricerca. Negli anni Sessanta il suo lavoro conosce una fase di importante internazionalizzazione con forti tangenze con i gruppi di ricerca Nul, Zero, Nouvelle Tendance e GRAV (Groupe de Recherche d’Art Visuel). Negli anni Settanta l’attività di Dadamaino è fortemente influenzata dall’impegno politico del periodo, numerose sono le mostre personali e le presenze alle mostre collettive in Musei e spazi istituzionali in Italia e all’estero. Nel 1980 è presente con una sala personale alla XXXIX Biennale d’arte di Venezia con 461 fogli de I fatti della vita, e nel 1990 tornerà alla XLIV Biennale d’arte di Venezia a cura di L. Cherubini, F. Gualdoni, L. Vergine con due monumentali lavori del ciclo Il Movimento delle cose.
Il 13 aprile 2004 Dadamaino muore a Milano. Le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di La Maddalena, frazione di Somma Lombardo (VA).
SCHEDA
Titolo: Dadamaino 1930 – 2004
Dove: Museo d’Arte MA*GA, Via Egidio de Magri, 1 – Gallarate (VA)
Orari: mart-ven. 10-18, sab. e dom. 11-19
Ingresso: intero 7 euro, ridotto 5 euro
Quando: dal 17 dicembre 2023 al 7 aprile 2024
Info: 0331706011, info@museomaga.it; www.museomaga.it