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Da Casorati a Sironi ai Nuovi Futuristi

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TORINO, DALL’11 OTTOBRE ALL’11 FEBBRAIO 2024

Da Casorati a Sironi ai Nuovi Futuristi

Al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, dall’11 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024, 70 opere raccontano gli anni Venti del Novecento, tra i più sorprendenti della storia nazionale ed europea del XX secolo, focalizzandosi sulle realtà artistiche di Torino e Milano

ENRICO PAULUCCI San Michele di Pagana (1930-1931) Olio su tela, 65×100 cm Collezione privata

Gli anni Venti del Novecento in Italia, nella contraddittorietà tra le incertezze sociali e politiche e i notevoli esiti artistici, rappresentano in arte un decennio tra i più sorprendenti della storia nazionale ed europea del secolo XX.

La mostra, curata da Nicoletta Colombo e Giuliana Godio, prende le mosse dal 1920, anno che segna l’ingresso italiano nella temperie artistica del Ritorno all’ordine, caratterizzata dal recupero della classicità in ottica moderna. Il clima della ricostruzione, che interessa non solo l’Italia, ma anche il «terribile rinascimento artistico europeo», come lo denominava Giorgio de Chirico nel 1918, inseguiva la speranza di una vera e propria rinascita morale e spirituale.  L’indagine critica della mostra si propone di considerare i contenuti pittorici emersi in due fondamentali centri del nord Italia, Milano e Torino, prendendo le mosse dalla riflessione sui rispettivi retroterra alle soglie del terzo decennio del secolo XX. 

NICOLA GALANTE Natura morta con pesci rossi, 1924 Olio su tela, 77×90 cm Galleria Il Portico, Pinerolo

Le circa settanta opere in mostra, che provengono da Musei, Fondazioni italiane, collezioni private e dalla collaborazione con gli archivi degli autori selezionati, sono ospitate nelle nuove sale espositive del Museo Accorsi-Ometto e sono ripartite in quattro sezioni.

Negli anni Venti la situazione culturale torinese non si prospetta particolarmente vivace, dominata come appare dalla linea filo-ottocentesca impressa dalla supremazia di Giacomo Grosso e di Leonardo Bistolfi. Tuttavia il superamento della tradizione si attua grazie al trasferimento nel capoluogo piemontese di Felice Casorati, avvenuto nel 1918 dopo l’esperienza secessionista di Ca’ Pesaro. La presenza dell’imprenditore e mecenate Riccardo Gualino, l’ambiente intellettuale gobettiano, nonché l’insegnamento di Lionello Venturi, contribuiscono a partire dal 1919 a riguadagnare alla città una dimensione culturale europea.

GIGI CHESSA Ragazza nuda con pesce rosso (Ragazza nuda con pesci rossi), 1928 Olio su tela, 65×70 cm Collezione Traversa

La prima sezione è dedicata a Casorati, presente con una serie di opere storiche.

La seconda sezione tratta il “Novecento” a Milano. Luogo d’origine del Futurismo marinettiano e dell’avanguardia, Milano è la culla del “Novecento” artistico, ispirato alle linee teoriche di Margherita Sarfatti, le cui premesse vertono su sobrietà del colore, antirealismo e antiromanticismo, recupero di una classicità aggiornata, composizione secondo le leggi di equilibrio e di proporzione e importanza della forma, scandita da linee architettoniche e geometriche.

JESSIE BOSWELL Casa Gualino (1930) Olio su cartone, 64×59 cm Collezione privata

La seconda sezione è dedicata ad alcuni dipinti storici della prima fase milanese del “Novecento” (1920-1925) e del successivo Novecento Italiano di ambito ambrosiano, con opere di Mario Sironi, Achille Funi, Piero Marussig, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Ubaldo Oppi, Emilio Malerba, Alberto Salietti, Carlo Carrà, Arturo Tosi, Pompeo Borra, Gian Filippo Usellini, Paola Consolo.

La terza sezione è dedicata ai sei di Torino e alla cerchia di Casorati.

A partire dal 1920 nella Torino conservatrice e umbertina dominata dall’Accademia, l’alternanza modernista trova un fronte comune nell’opera innovatrice di Felice Casorati, creatore di una scuola-bottega in cui la sapienza tecnica si accompagna alla trasmissione di valori morali.

DAPHNE MAUGHAM CASORATI, La colazione (1929) Olio su tavola, 120×100 cm Collezione Paola Giovanardi Rossi

Nutriti dalle premesse culturali europeiste filtrate dall’insegnamento di Lionello Venturi e dal successivo avvento del critico Edoardo Persico, sei giovani pittori si riconoscono fin dal 1923 in un comune indirizzo filo-francese e neo-romantico opposto all’orientamento classicista dell’ufficialità: si tratta di Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci.

Assegnabili all’entourage casoratiano i dipinti di Daphne Maugham, Giulio da Milano, Emilio Sobrero, affiancati dall’interessante e raro Progetto di pittura murale 1923, dell’inquieto e autonomo Luigi Spazzapan

POMPEO BORRA Donna con velo (1929) Olio su tavola, 70×55 cm Collezione privata

La quarta sezione dà spazio ai nuovi futuristi tra Torino e Milano.

Il Nuovo Futurismo (Secondo Futurismo) si pone nel segno delle ricerche avanguardiste in polemica nei confronti del “Novecento”. Il gruppo torinese, formatosi già dal 1923 attorno a Fillia (Luigi Colombo), costituisce il nucleo secondo-futurista più solido e attivo in ambito nazionale.

Sono esposti saggi dei nuovi Futuristi torinesi e di quelli milanesi dei finali anni ’20: opere storiche di Fillia, Giacomo Balla, Nicolaj Diulgheroff, Pippo Oriani, Ivanhoe Gambini, Bruno Munari, Cesare Andreoni, Osvaldo Bot e di Enrico Prampolini, personalità determinante per le sorti del Futurismo torinese e nazionale. 

Scheda:

Titolo: Da Casorati a Sironi ai Nuovi Futuristi

Dove:  Fondazione Accorsi – Ometto – Museo di Arti Decorative, Via Po, 55, 10124 Torino TO

Quando: dall’11 ottobre all’11 febbraio 2024

Orario: Martedì, mercoledì e venerdì 10.00-18.00 │ Giovedì 10.00-20.00 │ Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00

Biglietti: intero € 14,00; ridotto € 12,00

Info: tel: 39 011.837.688 int. 3 sito: www.fondazioneaccorsi-ometto.it

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