L’occhiale, oggi è visto soprattutto un accessorio di moda, ma in realtà viene considerato come una delle 5 più importanti scoperte nella storia dell’uomo. Al Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso viene reso omaggio a questo fondamentale oggetto attraverso gli occhiali storici delle collezioni Salce e Lucio Stramare insieme a 87 manifesti e locandine
Dall’alto in basso pince-nez della metà del XIX secolo. Astuccio in legno, manifattura inglese, rivestito in carta effetto pelle, interno in seta e velluto viola. Pince-nez con molla a lamina, manifattura inglese, lenti originali color ambra, alette in metallo, montatura in celluloide effetto tartaruga. Hanno l’occhiello per l’aggancio del nastro, in seta colore nero. Pince-nez con molla a lamina in celluloide verde trasparente con effetti metallici, manifattura italiana, lenti originali assenti. Hanno l’occhiello per l’aggancio del nastro.
Il Museo nazionale Collezione Salce ospita fino al 6 ottobre 2024 l’esposizione Arte del Vedere. Manifesti e occhiali dalle Collezioni Salce e Stramare. La mostra, allestita nell’ex chiesa di Santa Margherita, a Treviso, esplora il mondo dell’occhiale in un continuum di forme che vanno dal Cinquecento fino agli anni Cinquanta del Novecento.
Il visitatore può divertirsi a confrontare gli occhiali con la loro raffigurazione, che si fa astratta o puntuale a seconda della mano dell’illustratore e dello stile proprio di ogni epoca. Gli occhiali dei manifesti diventano protagonisti, come ornamento funzionale: sottolineano espressioni, acuiscono gestualità ed esaltano lo status sociale di chi li indossa.
Occhiali Sàfilo, 1950-1956
Non è casuale la scelta di allestire questa mostra a Treviso. Un filo sottile lega la città agli occhiali. Nel 1352 Tomaso da Modena affresca la Sala del Capitolo dei Domenicani nel convento di San Nicolò. Nella lunga teoria di prelati, uno in particolare colpisce il nostro sguardo, perché indossa un paio di occhiali: la più antica testimonianza iconografica di questo oggetto, che il Museo Salce intende celebrare con un’esposizione che combina l’illustrazione al design, lì dove tutto “visivamente” ebbe inizio. A firmare i manifesti esposti in mostra, nomi noti del cartellonismo prima e della grafica progettata poi, non solo italiani.
Tre sono le sezioni dell’esposizione, che rappresentano un percorso cronologico nell’evoluzione delle forme del vedere. Dalle prime rudimentali creazioni dove il dispositivo era ancora tenuto in mano o fissato al volto con dei cordini di spago, all’invenzione delle aste nel Settecento, che ha segnato la svolta formale di un oggetto che ci accompagna nella vita di tutti i giorni. Non mancano le curiosità, perché almeno fino al primo decennio del Novecento coesistevano, accanto agli occhiali veri e propri, altre forme, come i vezzosi ed elaborati fassamani e i pince-nez di cavouriana memoria.
Dall’alto in basso occhiali di manifattura francese. Occhiale in celluloide, lenti di presentazione. Occhiale in celluloide, lenti di presentazione, decori di strass taglio brillante, incisioni dorate e borchie metalliche. Occhiale in celluloide, lenti di presentazione.
Da sinistra a destra occhiali di manifattura statunitense. Occhiale in metallo della ditta American Optical, lenti di presentazione. L’occhiale è munito di due coppie di abbellitori ciliari in metallo, intercambiabili. Uno liscio e uno con strass taglio brillante. Espositore pubblicitario per abbellitori in strass. Gli abbellitori che corredano gli occhiali, consentivano una completa personalizzazione da parte del consumatore.
Lo stile di vita e il progresso industriale cambiano il design dell’occhiale, e ciò è ben rappresentato dai dettagli ai limiti dell’oreficeria negli anni Trenta, i colori degli anni Quaranta e le indimenticabili forme “a gatto” degli anni Cinquanta.
Di grande interesse per gli amanti del design è la teca dedicata agli occhiali speciali e da lavoro, dalle fogge talvolta improbabili ma efficaci nell’accordo tra forma, funzione e studio dei materiali: quelli preziosi come oro e argento; quelli naturali come corno, tartaruga, legno e pelle; fino ai primi ritrovati dell’industria chimica come la bachelite e la celluloide.
SCHEDA
Titolo: Arte del Vedere. Manifesti e occhiali dalle Collezioni Salce e Stramare
Dove: Due SEDI del Museo: Chiesa di Santa Margherita, Via Reggimento Italia Libera, Treviso e il Complesso di San Gaetano, Via Carlo Alberto 31, Treviso
Quando: fino al 6 ottobre 2024
Orari: dal venerdì alla domenica: 10 – 18 ultimo ingresso 17.30
Ingresso: intero due sedi € 9 – intero una sede € 7 – agevolato € 2 (giovani dai 18 ai 25 anni) – gratuito fino ai 18 anni. Ingresso gratuito la prima domenica del mese
Info: Tel. 0422591936 – 0422423386 – www.collezionesalce.beniculturali.it – drm-ven.collezionesalce@cultura.gov.it