In autunno due grandi esposizioni renderanno omaggio al tormentato genio di Gualtieri
Antonio Ligabue, Autoritratto con berretto da motociclista, s.d. (1954-1955), Olio su tavola di faesite, cm 80×70 – Collezione privata (Mostra a Palazzo Pallavicini)
Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri, 1965) è stato uno dei più geniali e tormentati artisti del Novecento, paragonato per certi versi a Vincent Van Gogh. Due mostre gli renderanno omaggio in autunno, entrambe allestite a Bologna, una dal titolo Ligabue dal 3 ottobre al 28 febbraio ’25 a Palazzo Pallavicini, e una seconda dal titolo Antonio Ligabue, a Palazzo Albergati dal 18 settembre a fine marzo ’25.
Testa di tigre, 1955, cm60x55, olio su feasite – Collezione privata (mostra Pallazzo Pallavicini)
La prima mostra suddivisa nelle 8 sale di Palazzo Pallavicini a Bologna, racconterà con oltre 60 dipinti, 10 sculture e 10 disegni l’affascinante storia di questo Artista dalla storia tormentata. L’arte per Antonio Ligabue è sempre stata un’esigenza innata che lo aiutava a sopportare le difficoltà e i dolori della vita. Questo è riscontrabile soprattutto nella forza dei suoi dipinti che colpisce ancora oggi, emozionando e colpendo nel profondo. La mostra presenta l’arte di questo genio visionario sempre in evoluzione, la sua appassionata ricerca con la quale sapeva inventare e rinnovare le sue opere usando colori violenti, ma comunque armonici, nella loro pressante suggestione emotiva, proponendo un’iconografia popolare e raffinata.
Antonio Ligabue. Autoritratto con sciarpa rossa, s.d., (1952- 1962) Olio su tavola di faesite, cm 91×74,5 Collezione privata (mostra Pallazzo Albergati)
La mostra è organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci di Pallavicini srl in collaborazione con SM.Art ed è curata da WeAreBeside.
A Palazzo Albergati, a partire dal 18 settembre, 100 opere accompagneranno il visitatore alla scoperta di un uomo dalla vita tormentata e dallo stile pittorico unico e speciale.
Paesaggi, fiere, scene di vita quotidiana e numerosi e intensi autoritratti: i 100 lavori – tra oli, disegni e sculture – saranno protagonisti di un percorso espositivo affascinante dove, attraverso la fortissima carica emotiva delle opere, sarà possibile conoscere la vita di un artista visionario e sfortunato ma che, da autodidatta, fu – ed è tutt’oggi – capace di parlare a tutti con immediatezza e genuinità.
Antonio Ligabue Leone con leonessa, s.d. (1932-1933), P. I Olio su tavola di compensato, cm 50×65, Collezione privata (Mostra Palazzo Albergati)
Antonio Ligabue, con la sua vita così travagliata, escluso dalla sua gente, legato visceralmente al mondo naturale e animale, riuscì a imprimere sulla tela il suo genio creativo, che con quella asprezza espressionista riesce ancora oggi a toccare l’animo di chi ammira le sue opere.
La mostra, prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Francesco Negri e Francesca Villanti, racconta la vita e l’opera di un uomo che ha fatto della sua arte il riscatto della sua stessa esistenza.
Ritorno dai campi, 1953, cm58x94, olio su feasite – Collezione privata (mostra Palazzo Pallavicini)