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All’asta di Art-Rite opere di Arte Moderna e contemporanea

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MILANO, 20 GIUGNO 2023

All’asta di Art-Rite opere di Arte Moderna e contemporanea

Componente corposa dei 130 lotti selezionati è l’importante nucleo di opere facenti capo alla collezione di Tommaso Trini Castelli. Top lot dell’asta è il lavoro di assoluto rilievo di Pablo Picasso “Profilis” datato 1970

Carla Accardi Segni misti 1983 Vinilico su tela, stima. 80.000 – 120.000

Un catalogo che raccoglie oltre 130 lotti è quello che Art-Rite si prepara a battere il prossimo 20 giugno. Componente corposa della selezione è rappresentata da un importante nucleo di opere facenti capo alla collezione di Tommaso Trini Castelli, storico delle relazioni fra le arti e le tecnoscienze e personalità incisiva nella comprensione delle avanguardie degli anni Sessanta, quali l’Arte Povera, l’Arte Concettuale e la Land Art. A questa, si aggiunge una sfilata di nomi focalizzati sull’arte moderna e contemporanea che, nel dare grande spazio all’arte italiana – da Alighiero Boetti ad Arnaldo Pomodoro, da Emilio Vedova a Igor Mitoraj, da Fausto Melotti a Mario Schifano –, culmina nella presenza di Pablo Picasso.

Porta la sua firma il top lot della tornata, un lavoro di assoluto rilievo: “Profils” 1970, (stima: €150.000-250.000). L’opera di inchiostri (pennarelli) su carta da disegno applicata su cartoncino datata 1970 rappresenta l’importanza attribuita dal Maestro spagnolo al genere del disegno. In questo lavoro le figure si mischiano nello sguardo di chi osserva esaltando l’immediatezza, la capacità espressiva e la tensione creativa di Picasso.

Pablo Picasso Profils 1970 Inchiostri (pennarelli) su carta da disegno applicata su cartoncino, stima 150.000 – 250.000


Presenza femminile d’eccellenza quella di Carla Accardi: prima donna astrattista italiana dal riconoscimento internazionale in catalogo con “Segni misti“, vinilico su tela 1983 (stima: €80.000-120.000). L’opera risale al suo periodo di ritorno alla “tradizionale” astrazione segnica e ai forti contrasti di colore tipici del suo linguaggio di opposizione ed emancipazione artistica.

Puro intento avanguardistico quello di Karel Appel: uno dei più significativi artisti olandesi e tra le personalità di maggior rilievo del gruppo CoBrA, Appel è in vendita con “Personnage”, 1972 (acrilico su tela, stima: €20.000-40.000). Il lavoro esemplifica a pieno i tratti della sua pratica in cui dai caotici contrasti di colori accesi emerge un senso di dinamismo disagiante.

Dal segno al ricamo, a prendersi la scena è Alighieri Boetti con “Perdere la bussola”, arazzo del 1986, (stima: €60.000-90.000). Figura simbolo del movimento dell’Arte Povera, Boetti è in catalogo con un lavoro emblematico della sua creazione di ricami: le griglie di lettere colorate che rappresentano per l’artista il rovesciamento del capitalismo globale e anticipano una mutazione profonda e inevitabile che si concretizza con la delocalizzazione della produzione.

Alighiero Boetti Perdere la bussola 1986 Arazzo, stima 60.000 – 90.000

Agli amanti della scultura, la maison milanese dedica un prestigioso nucleo di opere: Arnaldo Pomodoro, artista essenziale agli sviluppi della scultura post-modernista, è all’incanto con “Piccola tavola dell’agrimensore” del 1957: scultura in bronzo (stima: €60.000–80.000) che segna l’avvicinamento dell’artista ad un nuovo filone di ricerca concentrato sulla flessione continua della superficie tramite diverse tipologie di segni. In catalogo anche Martin Kippenberger: artista tedesco dallo spirito post-moderno ha fatto dei concetti di appropriazione, furto, parodia e culto della propria persona alcune delle chiavi distintive del suo lavoro. In asta va “Scirocco”, una scultura in legno, metallo e plexiglas del 1990 (stima: €10.000-20.000).

Arnaldo Pomodoro Piccola tavola dell’agrimensore 1957 Scultura in bronzo, stima 60.000 – 80.000

Agli appassionati della Pop Art italiana è destinata la presenza di Mario Schifano e la sua poetica ispirata al ruolo dell’immagine all’interno della società contemporanea. Negli anni ’70, Schifano approda alle sperimentazioni su tela emulsionata dove riporta immagini tratte dal mondo televisivo, fortemente ispirato a tematiche di carattere sociopolitico con una figurazione rimandante al dramma della guerra in Vietnam, come l’opera in vendita “Senza titolo” del 1970 (stima: €30.000-50.000).

Nel “Senza titolo” del 1961 di Emilio Vedova (stima: €20.000-30.000), una tecnica mista su carta, emerge con forza il carattere informale della sua pratica che a partire dal 1950 vede il gesto e la materia farsi ulteriormente pronunciati a rimarcare la presenza dell’artista come principio dell’atto creativo.
Sempre nell’ambito del movimento Informale di particolare interesse l’opera di Emilio Scanavino “Presenza”, tecnica mista su tela del 1957 (stima: €20.000 – €30.000).
Infine, appartiene all’ultima fase produttiva di Fausto Melotti, in cui ritmo e geometria diventano preponderanti, il “Senza titolo” presente in catalogo (tecnica mista su gesso del 1981, stima: €20.000-30.000).

Fausto Melotti Senza titolo 1981, stima_ 20.000 – 30.000

Visionario, attento e appassionato, Tommaso Trini Castelli è presente in catalogo con opere che restituiscono a pieno il senso esatto della sua preziosa collezione.
Troviamo quindi Christo (1935 – 2020) – uno dei più importanti pionieri della Land Art insieme alla moglie e partner Jeanne-Claude Guillebon – in asta con “Senza titolo” del 1968, un impacchettamento (esemplare unico, stima: €50.000-80.000).

Figura cardine e di assoluta avanguardia dell’arte concettuale italiana quella di Vincenzo Agnetti, in vendita con il libro d’artista “Aritmetica I”, 1969, (stima: €10.000-20.000) che si ricollega alle sperimentazioni con la celeberrima Macchina drogata esposta per la prima volta nel 1968 alla Galleria Visualità di Milano.
Da citare ancora Piero Gilardi, tra i protagonisti dell’Arte Povera: all’incanto la sua “Radice sul bagnasciuga” del 2015, scultura in poliuretano espanso in teca in plexiglass (stima: €8.000-12.000).

Alighiero Boetti Perdere la bussola 1986 Arazzo, stima 60.000 – 90.000 

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