Inaugurata lo scorso 12 agosto presso il Castello di Desenzano del Garda la mostra mette a confronto opere del Seicento con il primo Novecento. Fil rouge della mostra è la riflessione sulla pittura del Realismo. Pietro Quattriglia Venneri, curatore della mostra: “Un percorso audace che muove da alcuni dei più importanti dipinti del Seicento, post-caravaggeschi e barocchi, fino ai più temerari esempi contemporanei, in un labirinto di immagini sempiterne”
Van Dyck Antoon “Ritratto di sir John Penruddock”, olio su tela, cm 103 x 79
La Città di Desenzano del Garda (Bs) prosegue il programma di esposizioni culturali presentando la doppia esposizione dal titolo “1600: l’epoca di Van Dyck / 1900: il viaggio da de Chirico”.
Ospitata presso il Castello, l’esposizione è strutturata in due sezioni distinte, ma collegate tra loro, che si articolano nei due piani della sede espositiva: la prima sezione è dedicata alle opere del Seicento nazionale ed internazionale, mentre la seconda ospita le ricerche pittoriche relative ai primi quarant’anni del Novecento italiano in un excursus complessivo di 50 opere. Fil rouge della mostra è la riflessione sulla pittura del Realismo nata nel Seicento con la stagione barocca e delle sue conseguenze dirette sulla pittura dell’epoca per arrivare alle porte del Novecento quando la realtà, sondata da Giorgio de Chirico, sarà filtrata con l’introspezione dell’inconscio. De Chirico, grazie alla sua pittura di matrice classicista, diventa un punto di congiunzione tra le due epoche teorizzando una Metafisica che influenzerà la nascita del Surrealismo e, assieme a Francis Bacon, del Realismo esistenziale; allo stesso tempo Giorgio de Chirico sarà fondamentale per un Ritorno all’ordine che darà vita al Realismo Magico e alla Nuova Oggettività tedesca.
Giorgio de Chirico, Apollo musagete, 1973, olio su cartone, cm 29 x 22
“Questa mostra” afferma il curatore Pietro Quattriglia Venneri “arriva proprio come una cometa che cade dal cielo: inaspettata, dirompente e bellissima. Un percorso audace che muove da alcuni dei più importanti dipinti del Seicento, post-caravaggeschi e barocchi, fino ai più temerari esempi contemporanei, in un labirinto di immagini sempiterne. In un mondo che vuole vedere tutto per compartimenti stagni, questo evento è invece capace di riportare l’attenzione su una lettura generale dei fenomeni artistici nell’arco di quasi quattro secoli. Van Dyck, Tiarini, Reni e Guercino sono solo alcuni dei nomi che compongono la sezione degli Old Masters riconnettendosi in maniera del tutto armonica alle opere selezionate per rappresentare il mondo moderno e contemporaneo. Ci raccontano storie che non sono poi così lontane da noi, e non parlo esclusivamente in termini cronologici. L’obiettivo è quello di visitare la mostra con attenzione, a soffermarsi sui dipinti fondamentali del percorso provando a cambiare il punto di vista di una società che ci vuole sempre più specializzati con il rischio di perdere la visione generale dell’evoluzione delle cose, nella storia, nell’economia, nella società come nell’arte”.
Brandi Giacinto “La Maddalena”, 1640 circa, olio su tela, cm 89 x 73
“Questa esposizione” continua Matteo Vanzan, direttore di Mv Arte, “vuole raccontare l’avventura di un mondo silente, ma sempre presente, che accompagna gli esiti di un filone della storia dell’arte: quello della nascita del Realismo seicentesco e dei suoi sviluppi futuri in un fare pittorico che, proprio come la vita, viene vissuto prendendo in considerazione gli elementi fondamentali senza i quali l’arte non potrebbe esistere: l’uomo e le sue emozioni. Artisti come Van Dyck, il Guercino, Giovanni Andrea Ansaldo, Peeter Maurice Bolckmann, Alessandro Tiarini e, nel Novecento, Giorgio de Chirico, Ugo Celeda da Virgilio, Renato Guttuso, Renzo Vespignani, Alberto Sughi, Gianfranco Ferroni, Salvador Dalì, Joan Mirò hanno saputo raccontare esiti di vita e riflessioni sulla condizione umana nell’unione di intenti che, dal Realismo seicentesco, arriva fino ai giorni nostri in intrecci di uomo, natura ed esistenza in un mondo sempre più avvolto nei meandri dell’insondabile”.
Trombadori Francesco “Maternità”, 1918, olio su tavola, cm 61 x 50,5
Scheda
Titolo: “1600: l’epoca di Van Dyck / 1900: il viaggio da de Chirico”
Dove: Castello – via Castello, 63 Desenzano del Garda (Bs)
Quando: fino all’8 ottobre 2023
Orari: Aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.30. Lunedì chiuso
Ingresso: Intero € 10,00 – Ridotto € 8,00
Info: tel. 0309994161 – cultura@comune.desenzano.brescia.it – www.comune.desenzano.brescia.it