80 opere di Degas, Toulouse-Lautrec, Zandomeneghi, al Castello Visconteo, raccontano le suggestionidel mito di Montmartre

Particolare: Henri de Toulouse-Lautrec, Au café: le patron et la caissière chlorotique, 1898, gouache su cartone, Kunsthaus, Zürich
Dal 17 settembre al 18 dicembre 2011 le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia ospiteranno la mostra Degas, Lautrec, Zando’. Les folies de Montmartre, che raccoglierà i lavori di tre maestri della nouvelle peinture, quali Edgar Degas, Henri Toulouse-Lautrec e Federico Zandomeneghi, messi per la prima volta in dialogo sul mito di Montmartre, centro pulsante della vita artistica, e non solo, parigina di fine Ottocento e d’inizio Novecento.
L’esposizione presenterà ottanta opere, tra pitture e grafiche, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, con un apporto speciale di prestiti dalla città di Toulouse. Una nota canzone già tra fine Ottocento e primo Novecento celebrava l’appeal della capitale francese, paragonandola a “una bionda che piace a tutti”.
Ma ancor di più, La Butte, la collina di Montmartre abitata dagli artisti, capace di attirare gli esponenti di ogni classe sociale e di far convivere strilloni, prostitute, gestori di cabaret, attrici, pittori, aristocratici, clown e ballerine, borghesi e benpensanti, è diventata nel tempo uno dei luoghi di culto della capitale francese.
L’esposizione presenterà ottanta opere, tra pitture e grafiche, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, con un apporto speciale di prestiti dalla città di Toulouse. Una nota canzone già tra fine Ottocento e primo Novecento celebrava l’appeal della capitale francese, paragonandola a “una bionda che piace a tutti”.
Ma ancor di più, La Butte, la collina di Montmartre abitata dagli artisti, capace di attirare gli esponenti di ogni classe sociale e di far convivere strilloni, prostitute, gestori di cabaret, attrici, pittori, aristocratici, clown e ballerine, borghesi e benpensanti, è diventata nel tempo uno dei luoghi di culto della capitale francese.
Fu Degas a guardare per primo alla vitalità del quartiere parigino e a rivoluzionare la pittura in seno al realismo.
Per primo, raccontò l’universo delle giovani e belle donne intente alla toeletta, le corse dei cavalli, il mondo equivoco dei cabaret e dei café-concert, quello del circo e delle case chiuse, e soprattutto quello del balletto. Una riserva di temi e soluzioni compositive a cui attinse anche Zandò, come veniva soprannominato dagli amici francesi Federico Zandomeneghi, uno dei tre italiani a Parigi. Un universo che divenne centrale nella produzione di Henri de Toulouse-Lautrec, che identificò non solo la propria arte ma anche la propria vita nella cultura di Montmartre. I personaggi da lui ritratti sono divenuti icone, protagonisti e simboli del vero e proprio mito di Montmartre, che i manifesti creati dall’artista hanno contribuito ad alimentare.
•LA MOSTRA:“Degas, Lautrec, Zandò. Les folies de Montmartre” - PAVIA, Scuderie del Castello Visconteo - dal 17 settembre al 18 dicembre - INFO: Tel. 02.45496873/4 - www.scuderiepavia.com
Per primo, raccontò l’universo delle giovani e belle donne intente alla toeletta, le corse dei cavalli, il mondo equivoco dei cabaret e dei café-concert, quello del circo e delle case chiuse, e soprattutto quello del balletto. Una riserva di temi e soluzioni compositive a cui attinse anche Zandò, come veniva soprannominato dagli amici francesi Federico Zandomeneghi, uno dei tre italiani a Parigi. Un universo che divenne centrale nella produzione di Henri de Toulouse-Lautrec, che identificò non solo la propria arte ma anche la propria vita nella cultura di Montmartre. I personaggi da lui ritratti sono divenuti icone, protagonisti e simboli del vero e proprio mito di Montmartre, che i manifesti creati dall’artista hanno contribuito ad alimentare.
•LA MOSTRA:“Degas, Lautrec, Zandò. Les folies de Montmartre” - PAVIA, Scuderie del Castello Visconteo - dal 17 settembre al 18 dicembre - INFO: Tel. 02.45496873/4 - www.scuderiepavia.com